Santamaria: "Mai violato il confine della terzietà"

"Sono nella Pa da oltre 40 anni: respingo con decisioni insinuazioni denigratorie"

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Benevento.  

In riferimento alla richiesta di dimissioni da presidente delle commissioni di concorso formulata dalla segreteria provinciale di Forza Italia al dirigente del comune di Benevento, Gennaro Santamaria, per la sua presunta appartenenza politica al gruppo dirigente del movimento politico “Noi di Centro”, lo stesso dirigente dichiara quanto segue:
“In primo luogo - spiega Santamaria - mi preme precisare che, nonostante la mia notoria attività politica, da qualche anno non ricopro ruoli di dirigente politico in nessuna formazione partitica. Tale scelta da me effettuata non è imposta da una previsione normativa per il ruolo che ricopro da qualche anno di dirigente a tempo determinato al Comune di Benevento ma è dovuta ad una mia autonoma valutazione di opportunità. Infatti, a Costituzione vigente, a tutti i cittadini della Repubblica, dirigenti o dipendenti pubblici a tempo pieno o determinato, è consentito l’esercizio dell’attività politica e istituzionale. Quanto alla figura del dirigente di fiducia presso l’Ente locale, vorrei fare notare che tale  figura -per evoluzione normativa e giurisprudenziale - è abbondantemente superata. La netta separazione che deve esistere tra le funzioni di programmazione e controllo (affidate agli organi di direzione politica) e quelle di gestione (affidate agli organi burocratici), non consentono più un rapporto di dipendenza fiduciaria tra l’organo di direzione politica e l’organo burocratico. Gli unici incarichi che sopravvivono a questa impostazione sono quelli relativi agli uffici di staff degli organi politici che continuano ad avere un profilo fiduciario. Pertanto tutti i dipendenti pubblici, dirigenti o funzionari che siano, hanno l’obbligo di informare i propri comportamenti ai principi di trasparenza, imparzialità, terzietà e indipendenza. Chi scrive, essendo dipendente della pubblica amministrazione da oltre quarant’anni, ha sempre tenuto distinto il proprio impegno politico dalle funzioni professionali ricoperte. La presidenza delle commissioni di concorso da parte del dirigente delle risorse umane è un compito dovuto da precise previsioni normative e regolamentari. Non adempiere a tale compito significherebbe il venir meno a propri compiti d’ufficio. Tra l’altro - prosegue Santamaria - essendo dirigente delle Risorse umane da oltre un anno, già l’anno scorso ho avuto la responsabilità di gestire otto procedure di reclutamento, sia come responsabile del servizio che compre presidente e componente di commissione, tutte conclusesi puntualmente e regolarmente. Se mai ci fosse bisogno di un ulteriore conferma della mia totale imparzialità e trasparenza nell’assolvimento di tali compiti, ricordo ai dirigenti di Forza Italia che dal 2019 ad oggi, in qualità di dirigente dell’Ente spesso ho avuto il compito di presiedere o partecipare a commissioni di concorso. Alla luce di quanto rappresentato fin qui sono i fatti che smentiscono le insinuazioni pretestuose e strumentali del gruppo politico di Forza Italia sulla mancanza di indipendenza e terzietà nel mio operato professionale. Devo dire infine, attingendo alla mia lunga esperienza politica, che questa politica del sospetto e del fango ai danni di terzi poco si addice  ad un gruppo politico che affonda le proprie radici culturali nel moderatismo, nel popolarismo e nel rispetto delle istituzioni. L'insinuazione, che respingo con decisione, per cui io possa venire meno ai doveri di correttezza e violare il confine della terzietà, specialmente in procedure concorsuali, è tanto malevola quanto irrispettosa e fa configurare una cultura del sospetto non degna di un partito di cultura liberale e garantista. Auspico dunque che questa campagna mediatica così ingenerosa e denigratoria possa cessare definitivamente”, conclude il dirigente Santamaria.