Crisi idrica: per incapacità di Regione e enti famiglie e attività in ginocchio

Barone (Lega) scrive al commissario di Governo per l'emergenza nel Sannio e in Irpinia

crisi idrica per incapacita di regione e enti famiglie e attivita in ginocchio
Benevento.  

“L’emergenza idrica è un tema troppo serio per essere affrontato con la solita insufficienza dalla Regione Campania, da tanti inutili enti territoriali e da società di gestione che rappresentano solo carrozzoni clientelari. Le province di Avellino e Benevento sono state irresponsabilmente abbandonate a sé stesse dalla politica regionale e locale, con famiglie e attività commerciali e imprenditoriali che quotidianamente si vedono interrotto il servizio idrico. È giunto il momento che sulla materia, viste le incapacità di chi dovrebbe essere preposto alla gestione idrica, intervenga il Governo nazionale”.
A dirlo è Luigi Barone, responsabile nazionale della Coesione Territoriale e delle Zes della Lega Salvini premier che ha scritto una lettera al commissario straordinario di Governo per la scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua.
“L’emergenza idrica da tempo, per incapacità programmatoria della Regione Campania e gestionale di enti e società preposte territorialmente, colpisce numerosissimi comuni delle province di Avellino e Benevento. Soltanto negli ultimi quindici giorni, come si può facilmente verificare dal sito dell’Alto Calore, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Avellino e in alcune zone del Sannio, è stata sospesa l’erogazione idrica in poco meno di cinquanta comuni delle due provincie; stesso discorso dicasi per la Gesesa, la società che gestisce Benevento città e altri comuni della provincia, che sta interrompendo spesso il servizio nel capoluogo sannita in alcune fasce orarie. Tali sospensioni idriche oltre a creare disagi a decine di migliaia di famiglie determinano seri problemi al tessuto commerciale e produttivo territoriale; si riscontrano numerosi casi di attività costrette a chiudere per la impossibilità di garantire una corretta igiene pubblica, ovvero l’utilizzo dei sistemi di lavaggio e dei servizi igienici”, ha scritto Barone nella missiva.

“È abbastanza singolare – ha aggiunto - che questa crisi colpisca territori, come quello irpino, dal quale traggono alimentazione, per via di importanti sorgenti, i principali acquedotti del meridione d’Italia. Insomma, è illogico che l’Irpinia fornisca acqua ad altre province e regioni e poi non sia in grado di soddisfare dal punto di vista idrico il proprio territorio. Così come, a proposito invece della provincia di Benevento, va assolutamente meglio chiarito e definito l’utilizzo dell’acqua della diga di Campolattaro che sarà interessata a breve dall’avvio dei lavori - si tratta della più importante opera irrigua del Sud - per la galleria di derivazione, l’impianto di potabilizzazione e idroelettrico, le reti adduttrici e di distribuzione irriguo e potabile. Il territorio sannita non vorrebbe ritrovarsi nei prossimi anni nelle condizioni in cui l’acqua della diga di Campolattaro prenderebbe esclusivamente la direzione di altre province”. Quindi il dirigente del partito di Salvini “visto lo stato di assoluta criticità che è al limite dell’emergenza e le tante irrisolte questioni legate al sistema idrico che riguardano le province di Avellino e Benevento”, ha chiesto l’intervento del Commissario Dell’Acqua. “Chiederemo al Commissario di Governo di incontrarlo con una delegazione di sindaci e amministratori di Avellino e Benevento per affrontare le problematiche e verificare quali siano le possibili soluzioni”, ha concluso il responsabile della Coesione Territoriale della Lega.