“Il commissariamento? Un atto politico che mi rattrista profondamente, una cosa che non sarebbe dovuta accadere. E lo dico da presidente del comitato provinciale del partito eletto all'unanimità”. L'avvocato Arturo Mongillo, memoria storica della politica sannita, non ci sta. La scelta di commissariare il suo partito, l'Udc, in provincia di Benevento proprio non l'ha digerita. Consapevole di vivere un momento politicamente delicato, dopo lo strappo consumato alle elezioni regionali che ha visto lo scudocrociato non essere della partita in provincia di Benevento.
“Premetto che non intendo prendere le parti di nessuno, ma noto che si registra un certo malessere dopo la scelta di De Mita di autonominarsi commissario qui a Benevento. Personalmente – spiega ad Ottopagine – auspico che al più presto possa esserci un congresso in tempi rapidi, e arrivare così alla definizione di ruoli definitivi così come avvenuto all'indomani dell'ultimo congresso del 4 novembre 2011”. Mongillo, oltretutto, è direttamente coinvolto nel dibattito che si è aperto nello scudocrociato sannita: “Il candidato regionale ero io, ma nella notte mi rifiutai di firmare la candidatura per De Luca. Per il semplice motivo – ribadisce – che non mi sono piaciute le modalità con le quali si arrivò a quell'intesa. Bisognava spiegarlo prima e meglio, ai candidati così come agli elettori”. Insomma, la sensazione è che si debba partire daccapo e provare a ricucire uno strappo profondo. L'avvocato, però, una cosa ci tiene a chiarirla: “Vorrei si capisse che non è certo Santamaria il colpevole della mancata presentazione della lista. E cacciarlo addirittura credo sia anche ingiusto”.
Giovanbattista Lanzilli