"Benevento è il peggior posto in cui lavorare", così Ottopagine aveva titolato l'articolo redatto sulla base dei dati Censis, che condannavano Benevento al 686esimo e ultimo posto in classifica tra i sistemi occupazionali italiani. Notizia che ha fatto il giro del web, con un boom di contatti e condivisioni.
Notizia che ha colpito anche i Giovani Democratici di Benevento, che alla disoccupazione giovanile e al Fortore (altro pezzo di Sannio che, secondo i dati Censis scompare) dedicherà l'appuntamento nell'ambito di Sannio Start.
Ci sarà anche uno spazio di discussione organizzato dai Giovani Democratici e che riguarderà il delicato tema della disoccupazione giovanile.
“All' interno della rassegna Sannio Start il nostro tavolo di confronto riguarderà: DISOCCUPAZIONE GIOVANILE TRA JOBS ACT & START UP – dichiara Antonio Iavarone Segretario Provinciale dei Giovani Democratici e Vice-Sindaco del Comune di Pannarano -. Partendo da un indagine sugli ultimi dati occupazionali che interessano il Sannio cercheremo di indagare su:
- come cambia il mercato del LAVORO, dal punto di vista normativo, contrattuale e di tutele, con la riforma del JOBS ACT;
-come la formazione universitaria deve poter rispondere alle necessità concrete del mondo del lavoro valorizzando la RICERCA scientifica anche attraverso le opportunità offerte dalla programmazione europea;
- come le START UP possono essere modello innovativo di impresa anche nel nostro Sannio. Alla discussione parteciperanno:
- Avv. Michele Truppi (Avvocato giuslavorista del Foro di Benevento)
- Patrizia Romano (Programmazione Europea per la ricerca scientifica)
- Gianmaria Zoino (JEBS Start up - Junior Enterprise Benevento e Sannio)
“Non c’è certamente bisogno di dati per comprendere quanto siano preoccupanti fenomeni connessi alla disoccupazione giovanile come l’emorragia di forza lavoro, nella maggior parte dei casi altamente qualificata, che subisce annualmente il nostro Sannio con particolare riguardo alle Comunità del Fortore. – continua Iavarone - La disoccupazione colpisce soprattutto o chi non ha alcun titolo di studio, ed è quindi assolutamente non competitivo sul mercato del lavoro, oppure chi ha una laurea, e non riesce ad inserirsi in un tessuto produttivo locale costituito per lo più da micro imprese che non richiedono figure professionali altamente qualificate.
All’ interno di una convention che pone lo sviluppo locale come fulcro ci inseriamo con un tema estremamente delicato e complesso. Il nostro approccio alla questione non sarà solo di tipo conoscitivo ma cercheremo di individuare, in virtù di un mercato del lavoro che cambia con il jobs act, quali possibili strade possono arginare un fenomeno che ha assunto proporzioni gigantesche negli anni di crisi economica. – conclude il segretario dei GD - I risultati del tavolo saranno raccolti per poi elaborare un documento politico da sottoporre ai vertici istituzionali e politici.”
Redazione