L'Udc di Benevento, uno e trino. Un partito che alle ultime elezioni non ha portato a casa un risultato particolarmente brillante e che anzi rischia di condannarsi all'irrilevanza elettorale, vive una profonda crisi in provincia di Benevento. Deflagrata con la mancata presentazione di candidati alle regionali e culminata con il commissariamento della segreteria provinciale. Il problema è che nel partito ci sono due sensibilità completamente divergenti e che sembra impossibile riconciliare. Il discrimine è stato l'alleanza con De Luca e il centrosinistra. Una scelta sponsorizzata da Cesa e De Mita e fortemente osteggiata da Casini e Sommese, giusto per fare qualche nome da ambo le parti. A Benevento il prossimo anno si vota alle comunali e il tema si ripropone per il gruppo dirigente locale: con una parte che apre all'ipotesi di accordo con il Pd e un'altra che invece ritiene di dover mantenere ferma la barra all'opposizione.
Insomma, un partito dilaniato il cui commissariamento è solo l'ultimo atto – non ancora risolutivo – di un braccio di ferro estenuante. Nel quale nessuno sembra intenzionato a recedere di un millimetro. La guerra per bande in salsa sannita ha ripercussioni anche a livello nazionale: l'ex coordinatore sannita, Gennaro Santamaria, è diventato capo della segreteria politica del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Per lui il plauso di Arturo Mongillo e Mario Villani. A Benevento, invece, il consigliere Oberdan Picucci ha apprezzato la scelta di commissariare la segreteria provinciale. E, anzi, ora “riparte un nuovo periodo di riorganizzazione sul territorio”. Un gioco di posizionamenti e di rinnovati equilibri nello scudocrociato sannita, con uno sguardo puntato sulle comunali della città capoluogo del prossimo anno e delle alleanze a farsi.
Giovanbattista Lanzilli