Rifiuti sversati nel lago: commissione ecomafie nel Sannio

Rubano: "Stiamo raccogliendo elementi: vedremo se ci sono presupposti per aprire un'indagine"

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Puglianello.  

Sopralluogo della Commissione Ecomafie della Camera al lago di Ruviano, al confine tra Puglianello e la Provincia di Caserta e indicato in passato come deposito di rifiuti speciali, sebbene dalle successive indagini non sia mai emerso nulla.

Riaprire l'indagine se ci sono presupposti

E dunque è necessario arrivare finalmente alla verità, come chiede il sindaco di Puglianello e parlamentare di Forza Italia e componente della commissione, Francesco Maria Rubano:
“Questo lago ricade in un'area limitrofa al comune di Puglianello, io sono parlamentare anche per il territorio dell'Alto Casertano e dunque di Ruviano. Bisogna verificare se ci siano stati fenomeni di occultamento di rifiuti intorno al lago. Stiamo raccogliendo elementi e alcuni già sono a corredo di un dossier: vedremo se ci sono i presupposti per aprire un'indagine per far emergere la verità. Vogliamo sapere se questo lago custodisce rifiuti interrati in un'epoca in cui il modus operandi della camorra era proprio quello, l'interramento dei rifiuti pericolosi. Tengo molto a tutelare l'ambiente ma soprattutto la salute dei cittadini”.

Un caso aperto nel 1995, confluito nel processo Spartacus

Il caso si aprì nel 1995, quando  quando il lago fu oggetto di sequestro giudiziario da parte degli organi inquirenti confluito poi nel processo 'Spartacus'. Le analisi condotte dai tecnici nel bacino di Ruviano portarono a un esito negativo rispetto alla presenza di rifiuti nocivi per la salute.
Il presidente della commissione Jacopo Morrone ha spiegato: “Ringrazio Francesco Rubano per averci indicato quella che sembra a tutti gli effetti una oasi naturalistica, bisogna capire però se siano stati interrati determinati rifiuti. Noi commissione cercheremo di sollecitare gli organi competenti per fare le analisi e le indagini necessarie per fare chiarezza una volta per tutte”.

Occhi puntati anche sul caso Sant'Agata

E il vicepresidente, il parlamentare casertano Gimmi Cangiano: “Ci auguriamo che non ci siano problemi, da parlamentari campani però sappiamo quello che era il modus operandi della camorra. Il dubbio c'è e la commissione potrebbe immaginare di riaprire l'indagine e capire cosa ci sia in questo lago: augurandoci che non ci sia nulla”.
E Carmela Auriemma, componente della commissione: “Ringrazio Rubano che ha posto all'attenzione della commissione questo argomento: la Campania purtroppo ha una maglia nera, come testimonia il report di Legambiente per i reati ambientali e quindi vogliamo fortemente che anche su questa vicenda emerga la verità”.
E dopo un incontro in comune con il proprietario dell'area (assolto con formula piena nel merito della vicenda) che ha fornito chiarimenti in merito, Rubano ha annunciato che la sua attenzione sarà rivolta anche al caso Sant'Agata de'Goti, emerso nel 2014 in merito a rifiuti interrati in alcuni terreni in area Capellino.