"Come in un puzzle in mani tremanti... la città perde pezzi! Mentre al Comune, infatti, si tentano e si praticano vecchi giochini di compravendita che puzzano di muffa...dall’altro... Benevento viene quotidianamente mortificata e perde pezzi. Dopo la Banca d’Italia, dopo vari ed importanti uffici e servizi ,dopo la scuola Carabinieri... ecco sparire anche la Prefettura e all’orizzonte si intravede anche la Camera di Commercio. Una classe politica all’altezza del compito affidatole avrebbe fatto sentire fortissima la sua voce. Invece, al limite, vi saranno i soliti comunicati che nulla mettono e nulla tolgono a quanto accade".
Così Nazzareno Orlando, consigliere comunale di Tèl in una nota. "Una città dalle tradizioni e dalla storia “infinita” come la nostra, viene cinicamente abbandonata e diviene succube del cugino (non tanto amato) avellinese. Quando si parlò dell’accorpamento delle Province solo gli ultrà giallo/rossi scesero in piazza... e qualcuno li attaccò parlando di becero provincialismo. Ora che Benevento lentamente muore, mentre l’annessione procede e fa piacere solo a qualche futuro candidato gia proiettato al suoritorno a Roma, mentre la comunità assiste impotente alla chiusura dei teatri, alla scomparsa dei cinematografi, al fallimento di tante attività commerciali, alla condizione di stagnazione in cui (purtroppo) la vita quotidiana si sta abituando... nessuno alza l’indignato urlo di chi potrebbe ricordare i grandi avvenimenti e le mitiche legende che da sempre l’hanno caratterizzata. La nostra importante rassegna di teatro giunta quasi al suo quarantennale titola: "Storie di eroi,di miti e di Gente Comune”. Forse mai titolo fu così appropriato al momento. Esso, infatti, incarna l’oggi e traccia una prospettiva. Non è più il tempo di parlare di miti o di affidarsi a veri o presunti eroi. E’ forse giunta l’ora della Gente comune! Solo dalla forza che essa saprà generare,solo da un ragionamento che essa saprà innescare, solo dalle scelte che saprà effettuare...dipenderà il nosto oggi e, perchè no, il domani dei nostri figli! C’è necessità di riscatto. Non possiamo ne dobbiabo rassegnarci. Abbiamo le carte in regola per riprendere il cammino ma... (c’è sempre un ma)... è necessario che tutti insieme ci si rimbocchi le maniche per ritrovare i pezzi del puzzle e rimetterlial posto giusto . Utopia? Non credo...ma anche se fosse...solo con i progetti ed i sogni si ridipinge il cielo!
redazione