"Apprendiamo dalla stampa che il Governo è riuscito a trovare la soluzione “tecnica” e i soldi necessari (9 miliardi di euro) per salvare le pensioni di medici, infermieri, maestri, ufficiali giudiziari e dipendenti comunali dal taglio della quota retributiva prevista nell’articolo 33 della legge di Bilancio e, nell’esprimere tutto il nostro compiacimento per essere stati ascoltati, siamo qui per rinnovare la richiesta alla Presidente Giorgia Meloni di fare un ulteriore sforzo di “fantasia finanziaria” per trovare le coperture necessarie per fermare la “fuga” dall’Italia dei nostri nonni per sottrarsi ad una tassazione “iniqua e ingiusta” incominciando ad allineare la trattenuta Irpef sulle pensioni almeno alla Germania dove la “no tax area” per i pensionati è fissata a 16mila euro".
Così Fiorenza Ceniccola consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi e coordinatrice Forza Italia Giovani - Benevento.
"In Italia - prosegue -, attualmente è fissata a 8.174 euro/annuo. E’ insopportabile sapere che i nonni italiani debbano pagare le tasse più alte d’Europa: su una rendita pensionistica annua di 20mila euro, qui in Italia si paga il 20.5%, contro l’8.3% della Germania e il 7,3% della Francia. Un nonno pensionato da 1500 euro al mese, da noi paga 600 euro di tasse. In Germania paga appena 60 euro. E, per tale motivo, migliaia di nonni sono costretti a “scappare” per andare a vivere in Albania, in Portogallo o in altri Paesi (come le Gran Canarie) dove il prelievo fiscale sulle pensioni è molto più basso o, addirittura, insistente.
Gli anziani rappresentano un patrimonio di valori e di esperienza indispensabile per dare concretezza a qualsiasi progetto di ripartenza del nostro Paese e, per questo motivo, dobbiamo fare di tutto per farli rimanere in Italia, nelle loro case per far sì che possano continuare ad “arricchire” le nostre famiglie e salvare la nostra economia con quello che comunemente viene indicato “welfare familiare”. Senza parlare della cosiddetta “Silver Economy” italiana con una ricchezza stimata in 4.173 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria a tale provvedimento i giovani berlusconiani propongono di trasformare in legge l’emendamento presentato dal senatore Maurizio Gasparri in commissione Ambiente e Industria del Senato e finalizzato ad aumentare la cosiddetta “Web Tax” per i giganti dell’e-commerce (Amazon, Google, ecc.) dal 3% attuale al 15% dei ricavi tassabili. Del resto si tratta di una questione su cui c’è un consenso trasversale a partire da Confindustria per finire al Presidente Mattarella. Inoltre, va ricordato che fino ad oggi i giganti del web usano la rete senza pagare nulla e sul fronte del lavoro, molto spesso, si muovono con
grande disinvoltura facendo quasi sempre assunzioni a tempo determinato e quando i guadagni scendono non ci pensano due volte ad avviare i licenziamenti senza nessuna preoccupazione".