“Benevento ha deciso di restare in silenzio rispetto alla svendita dell’acqua e questo nonostante ci riguardi particolarmente vista l’enorme risorsa rappresentata dall’invaso di Campolattaro”. Così in una nota la consigliera comunale di Civico22, Giovanna Megna dopo il disco rosso alla mozione pro acqua pubblica contro la delibera con cui la Regione Campania ha espresso un atto di indirizzo che prevede la costituzione di una società mista pubblico privata per l’affidamento della gestione del servizio della Grande adduzione primaria regionale.
“Se infatti i Consigli Comunali di Napoli e di Avellino – spiega Megna - hanno fatto giungere forte e chiaro il loro messaggio, approvando all’unanimità la mozione contro la privatizzazione degli acquedotti campani, lo stesso non è accaduto ieri per noi.
La mozione che abbiamo portato in consiglio riguardava la Grande Adduzione Primaria Regionale e la decisione assunta dalla Giunta regionale di affidarne la gestione ad una società mista pubblico/privata. In sostanza si dà avvio alla costituzione di una società per fare profitto sulla distribuzione dell’acqua proveniente dalle sorgenti di Caposele, Cassano Irpino, del Garigliano e della diga di Campolattaro.
Che ragione c’è a cedere risorse preziose ad un socio privato? Sicuramente non economiche, atteso che i fondi per gli investimenti sono e saranno pubblici. Nessun vantaggio, quindi, mentre il rischio che le bollette diventino sempre più salate è quantomai concreto.
Le questioni che riguardano la gestione della risorsa idrica – precisa l'esponente di Civico 22 - dovrebbero essere particolarmente sentite viste le enormi criticità legate all’impatto dei cambiamenti climatici, allo stato delle infrastrutture idriche, per non parlare delle note questioni di contaminazione delle falde o della cattiva gestione. Invece sembra che l’interesse si limiti alle ore in cui i rubinetti restano a secco.
Eppure è di oggi la notizia secondo cui Benevento (dati Eurispes) è tra le top ten delle città con la maggiore dispersione di acqua, oltre il 60% è la perdita in reti obsolete e colabrodo, un dato spaventoso.
Così come è noto che il principale investimento (di fondi pubblici) su questo fronte riguarda proprio il nostro territorio, con l’enorme risorsa rappresentata dall’invaso di Campolattaro.
Anche su questo ci sarebbe molto da dire, come qualcuno ha osservato, un investimento complesso che sembra portare i maggiori vantaggi fuori dal Sannio.
Dovremmo difendere il nostro territorio, le nostre risorse, con le unghie e con i denti e invece restiamo immobili, indifferenti.
Sembra una diminutio accettare una proposta dell’opposizione, anche se di senso, come ha dimostrato anche la bocciatura della proposta pure lavatasi dai banchi dell’opposizione di destinare agli scavi archeologici di Piazza Pacca il surplus dei fondi PICS.
Per questo mi sento in dovere di ringraziare il consigliere Marcello Palladino che, unico tra i banchi della maggioranza, ha dimostrato di avere a cuore la questione acqua, di saper mettere da parte – conclude Megna - ragioni di appartenenza politica, esponendosi anche a palesi disappunti, per qualcosa che ha un valore più alto e che inciderà in maniera pesantissima sul futuro del Sannio e delle prossime generazioni”.