“Noi con Salvini” è pronto allo sbarco al Sud. E proprio la Campania sarà una delle teste di ponte che il rinnovato partito leghista utilizzerà per diventare un movimento nazionale e non più confinato solamente al nord del Rubicone. Il 22 settembre Matteo Salvini potrebbe lanciare un'Opa, chissà quanto ostile, sul Mezzogiorno. Da mesi i sondaggi hanno segnato un cambiamento per certi aspetti epocale. La Lega Nord, quella che solo qualche tempo fa gridava “Roma ladrona” e auspicava la secessione dai “terroni” brutti, sporchi e cattivi, oggi sa che per fare il vero salto di qualità deve prendere i voti a latitudini più miti. Del resto, già solo il fatto che ci sia questa possibilità (che sarebbe meglio definirla certezza) consente a Salvini di poter addirittura sfidare Berlusconi e i suoi per la leadership dell'intera coalizione di centrodestra. Fatto impensabile fino a poco tempo fa, ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: non solo la Lega che muta geneticamente, ma anche una Forza Italia che non ha più l'appeal e la forza di un tempo.
Tutto ciò premesso, l'arrivo di Salvini a Napoli sarà anche un annuncio per il quale manca solo l'ufficialità: alle prossime elezioni amministrative bisognerà fare i conti anche con “Noi con Salvini”. E dunque a Napoli, Caserta, Salerno e con ogni probabilità anche Benevento in campo ci sarà anche il movimento collegato alla Lega. Una rivoluzione copernicana, un cambiamento importante nella geografia politica non solo dunque nazionale ma anche locale. E non è un passaggio secondario, se si considera che la partita del radicamento (la più importante, per qualunque forza politica) trae la propria forza proprio dalle consultazioni cosiddette “minori”. Perché se alle Politiche gioca molto il fattore-mediatico, per prendere i voti nei consigli comunali servono candidati “veri” e che sappiano intercettare il consenso dei cittadini.
Insomma, “Noi con Salvini” vuole fare il salto di qualità capace di lanciarlo in una nuova dimensione politica. De Magistris, Del Gaudio, Napoli e Pepe: questi i sindaci uscenti tra Napoli, Caserta, Salerno e Benevento. Qualcuno defenestrato anzitempo, altri ancora reggenti e chi invece ha esaurito il doppio mandato a disposizione. Situazione diverse, territori eterogenei ma che potrebbero quantomeno essere accomunati da un fattore: alle urne bisognerà fare i conti con l'agguerrito popolo dei seguaci dell'altro Matteo.
Giovanbattista Lanzilli