Sannio Acque, il niet di Matera: "Non c'è controllo pubblico"

Il Comune di Bucciano non vota lo schema di Statuto: "Troppe criticità"

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Bucciano.  

Niet dal Comune di Bucciano per l'approvazione dello schema di Statuto della società Sannio Acque. Il sindaco e senatore di Fratelli d'Italia infatti ha spiegato quelli che a suo avviso rappresentano i motivi ostativi all'approvazione: diverse a suo avviso le disposizioni che cozzano con la normativa di settore.

In particolare l'articolo 3 secondo Matera, nei commi che parlano di vincolo della società “a realizzare l'80 per cento del fatturato nello svolgimento dei compiti ad essa affidati dagli enti pubblici soci” e di “produzione ulteriore rispetto a tele limite di fatturato che può essere rivolta anche a finalità diverse” e che “la società potrà assumere partecipazioni in altre società” contrastano con la legge, così come l'articolo 4 sulla durata della società che potrà essere prorogata dall'assemblea e l'articolo 23 sul consiglio d'amministrazione e l'articolo 24 sulla possibilità di nomina di uno o più amministratori.

Secondo Matera inoltre: “Non si scorgono nello schema di Statuto previsioni tese ad assicurare ai soci pubblici il controllo sulle decisioni più rilevanti riguardanti la vita e l'attività della società partecipata e il potere di incidere sulle decisioni strategiche della società, cioè di realizzare una reale interferenza sul conseguimento del cosiddetto fine pubblico d'impresa, favorendo l'effettiva vigilanza sull'attività espletata dalla società, nonché sul rispetto, da parte di quest'ultima, delle norme dettate dal Tusp”.

E ancora: “Il voto favorevole del socio provato è necessario per qualsiasi modificazione statutaria e l'assetto statutario così come proposto esclude la concreta possibilità che i soci pubblici possano incidere sulel decisioni finanziarie e gestionali strategiche” per cui non vi è controllo pubblico. il Capitale sociale della costituenda società mista Sannio Acque Srl, determinato allo stato in circa € 1.000.000 a regime, si ritiene non adeguato rispetto all’oggetto e alle finalità della società e si fa rilevare, al riguardo, che una società c.d. sottocapitalizzata ha in sé il rischio che la stessa, per esercitare la sua attività d’impresa, dovrà ricorrere a indebitamento presso soggetti terzi che, a loro volta, erogheranno il finanziamento solo a fronte di rilascio di garanzie da parte dei Comuni soci. - i Comuni soci di Alto Calore, allo stato dell’arte, finiscono per incorrere nel divieto delle cd. Società doppione ovvero di avere partecipazioni in società che svolgono attività analoghe. Pertanto, per tutti questi motivi e per quanto già esplicitato e trasmessoVi con le precedenti note, comunica che il Comune di Bucciano, allo stato e salvo diverse e rinnovate valutazioni, è impossibilitato a deliberare la partecipazione alla società e ad approvare lo schema di statuto così come proposto e trasmesso dal Coordinatore del distretto idrico”.