Mastella su Governo e fibrillazioni: "Berlusconi ha ragione, trattative normali"

Il sindaco di Benevento sulle tensioni tra Meloni e il leader di FI: "Ci vorrebbe saggezza della Dc"

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Benevento.  

Crisi di Governo in anticipo? Ma no, solo prassi secondo il sindaco di Benevento Clemente Mastella "Si e sempre fatto così. Quando c'è di mezzo una coalizione, si tratta".
Il sindaco di Benevento dice così in un'intervista al Giornale , a proposito dei negoziati tra gli alleati di centrodestra per la formazione del governo

MELONI PREMIER, MA NON DECIDE I MINISTRI

"Tutti trattano con tutti. Non è che il premier sceglie i nomi da solo, qui sta uscendo fuori una narrazione che è lontanissima dalla realtà" Mastella ha spiegato che non è il premier a scegliere, d 'intesa naturalmente con il capo dello Stato. "Ma quando mai. Quando la Meloni fu nominata ministro, non fu certo Berlusconi a chiamarla, ma fu Fini a caldeggiare con forza la sua nomina. Non c'è niente di strano: funziona così, andrà così anche in questa occasione e il governo Meloni sarà giudicato per la sua capacità di risolvere i problemi, cominciando dal caro bollette, non da altro", ha precisato. 

SCHERMAGLIE CON BERLUSCONI

E il sindaco di Benevento poi si è soffermato anche ad analizzare gli ultimi giorni che vedono una tensione profonda tra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e l'ex premier Berlusconi, per le uscite sulla Russia, ma anche per le anticipazioni sui ministri, poi smentite "La Meloni può arrabbiarsi con Berlusconi , si può dire che lui usato abbia toni eccessivi, portando alla luce del sole trattative che di solito restano riservate, ma la sostanza non cambia".

CONSULTAZIONI AI TEMPI DELLA DC

La liturgia delle consultazioni è sempre la stessa? "Certo: quando si formò il sesto governo Andreotti, non la Dc, ma addirittura la sinistra Dc, o meglio l'area Zac che non era nemmeno tutta la sinistra del partito, trattò e ottenne cinque poltrone pesanti nell'esecutivo. I cinque ministeri che poi si dimisero in polemica con la legge Mammì: ricordo che fra loro c'erano Sergio Mattarella e Mino Martinazzoli di cui ero sottosegretario. La saggezza della Dc era proprio quella: mettere insieme tutte le componenti, dare spazio a tutti, il contrario di quel che si tende a fare oggi, tagliando le minoranze".