"E allora il PD?": le scelte dem in Campania, tra chi ha il paracadute e chi no

La partita (difficilissima) di Antonella Pepe nell'uninominale. E poi la Camusso capolista al Senato

e allora il pd le scelte dem in campania tra chi ha il paracadute e chi no
Benevento.  

E allora il Pd? E' una frase arcinota, diventata base per meme nel periodo d'oro grillino.
Frase che torna utile oggi, non tanto per “memare”: se infatti quell' “allora” grillino mode era per spostare il tiro dalle proprie incongruenze a quelle dei dem, oggi l'allora assume i contorni della perplessità.
Perché a guardare liste e candidati in Campania, e più in particolare nelle aree interne viene davvero da chiedersi e allora, il Pd? Con una virgola in mezzo magari, a dire “Che partita gioca il Pd?”
Perché a guardare candidature ed evoluzioni è più che lecito, in particolare per Benevento, chiedersi cosa accadrà in campagna elettorale e dopo tra i dem.

Per la Camera c'è Graziano capolista. Per l'uninominale c'è Antonella Pepe passata davanti all'indicazione della federazione provinciale che aveva puntato su Angelo Moretti, e che negli ultimi giorni, pur ribadendo la delusione, ha assicurato sostegno pancia a terra per la causa dem.
Scelta politica, quella di Roma, che ha evidentemente guardato in casa in maniera naturale: l'esperienza della Pepe tra i dem è lunga, risalente ai tempi dei Giovani Democratici. C'è un però: i la sensazione che venga gettata in una missione quasi impossibile.
Un rischio enorme, anche perché il Pd sannita ha vissuto finora una situazione ambigua: la “monade” dem da un lato, che nel tempo si è ristretta e isolata e un'area di iscritti e di amministratori che nel tempo è andata a rimpolpare le fila mastelliane, oggi folte.

Una situazione ambigua che ha visto alle comunali di Benevento una parte sostenere Perifano, un'altra Mastella, con l'allora segretario regionale dem Annunziata che incontrava la componente mastelliana a Palazzo Mosti e il segretario nazionale Letta che per contro interveniva alle manifestazioni pro Perifano.
E dunque torna “E allora il Pd?”, come domanda sulle mosse dem, a livello regionale, nella prossima campagna elettorale, dove peraltro Sandra Lonardo di Noi di Centro sarà con ogni probabilità, come annunciato, avversaria della Pepe nell'uninominale...considerando anche che in quota Pd correrà come capolista Piero De Luca, nel proporzionale del collegio “limitrofo” Avellino – Salerno.

Proprio Piero ha già detto la sua con un chiaro endorsement per Antonella Pepe: “Con lei nuovo inizio per il Pd”.
Stona però quel quarto posto nel proporzionale: avrebbe forse meritato il secondo posto la Pepe, stante che probabilmente stando ai sondaggi anche quella posizione non sarebbe stata utile, ma probabilmente avrebbe dato maggior forza alla candidatura.
Al secondo posto nel proporzionale Benevento – Caserta poi c'è Angela Ianaro, che “E allora il Pd?” l'avrà declinato nella sua versione originale diverse volte negli anni trascorsi nei Cinque Stelle.

Deputata uscente, indicata al secondo posto da Roma dopo essere passata da qualche mese nel Pd, dopo l'esperienza tra i Cinque Stelle piuttosto anomala, seppur in linea con l'anomalia dell'esperienza grillina tout court. Eletta nell'uninominale (competizione territoriale per antonomasia), si è occupata in maniera sicuramente e assolutamente meritoria di altre questioni perdendo però probabilmente il contatto col territorio: dove l'architettura politica vede alla base il rapporto col territorio però, che ti vota e chiede che gli si renda conto. Giustamente.
Terzo Mortaruolo, che tuttavia già consigliere regionale ha fornito la propria disponibilità per spirito di partito, come pure era stato per le ultime provinciali, mettendosi a disposizione del partito tantopiù in una situazione difficilissima. Quarta Antonella Pepe, come detto.
E poi il Senato, con la Camusso capolista il cui prestigio è indiscusso come indiscutibile è il fastidio alla vista dei paracadute variopinti che numerosi planano sulle terre campane.
Si vedranno i risultati della strategia scelta: dall'efficienza dei paracadute alla capacità di cadere di chi è stato lasciato senza.