Basile (Pd): "Servono 250mila euro per i pini? Tagliamo spese legali"

Il vicesegretario cittadino: "Dissesto negli ultimi anni non ha impedito grandi esborsi"

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Benevento.  

Trovare i 250mila euro che servirebbero al Comune per il taglio e la ripiantumazione di pini? Secondo Basile, vice segretario cittadino del Pd, Palazzo Mosti potrebbe ridurre le spese del settore legale: "

Secondo una stima effettuata dal Settore Ambiente del Comune, ovviamente sconosciuta ai comuni mortali, servirebbero duecentocinquantamila euro per contrastare gli effetti della cocciniglia e per abbattere e sostituire i pini asseritamente a rischio d’imminente caduta.

Per quanto riguarda l’intervento terapeutico, necessario stando alle indicazioni della Regione, la spesa sarebbe però di circa 100 euro a pianta e quindi, a voler intervenire su tutte, occorrerebbero intorno ai 35.000 euro.

Una somma che il Comune di Benevento paventa di non avere a causa del solito dissesto, lo stesso che negli ultimi sei anni non ha però impedito incredibili sprechi di danaro pubblico a danno dei cittadini".

Sprechi che secondo Basile si potrebbero evitare: "Il tutto è facilmente verificabile da atti pubblici in un’istanza di accesso agli atti e sollecito di opportuni provvedimenti a firma di 12 stimati avvocati nonché contribuenti - protocollata al n. 79442 del 16/7/2021. Nei ricorsi proposti contro il Comune innanzi al Tar per l’esecuzione di sentenze passate in giudicato afferenti pretese pecuniarie, il settore legale è solito eccepire a mezzo  memorie la sussistenza della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (ante 2017) e successivamente di dissesto. Un modus operandi che avviene, sostanzialmente, anche nelle analoghe cause innanzi al Giudice Ordinario, dove la difesa comunale si limita a far presente l’intervenuto dissesto e i connessi effetti di legge, ovviamente ben noti ai magistrati. Tanto per avere un’idea, basta citare, tra i tanti, il ricorso innanzi al Tar Campania n. 5888/2015 R.G per l’esecuzione di una sentenza del 2013 recante la condanna del Comune al pagamento di una somma di euro 1.270.944. Nell’ambito di tale ricorso, per due memorie, i cittadini beneventani hanno versato al proprio avvocato, la somma complessiva per compenso e accessori di euro 23.955.

Una situazione ancor più paradossale ove si pensi che agli avvocati del libero Foro - a quei pochi, soliti “fortunati” cui spesso il Comune comunque si affida per le questioni più delicate e complesse - viene invece elargito un compenso standard abbondantemente al di sotto dei minimi tariffari e, quindi, per nulla rispettoso dell’equo compenso prescritto dalla legge a tutela del lavoro e della dignità professionale".