Zoino: "L'obiettivo è far tornare il Pd punto di riferimento"

Il nuovo segretario cittadino: "Essere Democratici? Frattura provocata da loro"

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Benevento.  

«Il Pd oggi può dare tanto a Benevento e al Sannio e tornare a essere punto di riferimento di un'aria politica ampia, ma deve aprirsi: il mio obiettivo è quello». Così Francesco Zoino, neo segretario cittadino del Partito Democratico nel capoluogo: ingegnere 45enne con alle spalle una lunga esperienza in politica, sempre nelle fila della fu Italia dei Valori. Una scelta che è avvenuta in maniera semplice e veloce, spiega Zoino: «Mi fa piacere sottolineare che non c'è stata alcuna trattativa: ho semplicemente consegnato nelle mani dei vertici del partito la mia disponibilità a dare una mano in questa fase, secondo la mia idea di apertura del partito».

Un'apertura che passa dall'ampio direttivo che lavorerà con Zoino: «E la volontà è quello di allargarlo ancora: ci sono 26 componenti ma qualora ci fossero altri simpatizzanti desiderosi d dare una mano è chiaro che sono i benvenuti. In questa fase ogni contributo, ogni idea e tutti quelli che vorranno partecipare sono ben accetti. Ho intenzione di organizzare incontri del direttivo cittadino almeno due volte al mese proprio perché la partecipazione deve essere al centro di questa avventura». E poi le novità: «Ci sarà anche un presidente di grande esperienza, Enzo La Brocca, e due vice segretari, un uomo (che dovrebbe essere Pasquale Basile ndr) e una donna: si deciderà tutto sabato».

Quanto poi alla situazione del centrosinistra in città, Zoino si mostra sulla stessa lunghezza d'onda dei vertici della federazione provinciale, del commissario Borghi e della lina intrapresa dal partito al livello nazionale: “La frattura con gli ex dem? Non mi sembra che sia stata provocata dal Pd, né credo che si possa utilizzare l'insegna del “metodo De Luca” come fosse qualcosa di mutuabile in eterno e dovunque. Se per caso De Luca decidesse di lasciare la politica o di fare altro quel metodo varrebbe? No di certo. La realtà è che non era possibile un accordo tra il Pd e i mastelliani, lo dico io che sono iscritto solo da 6 mesi, lo ha detto Borghi, lo ha detto Letta...e lo dicevano anche quelli che si sono accordati con Mastella, qualche mese prima di accordarsi».