Dopo ore di confronto, il portone di Palazzo Mosti si è chiuso alle spalle degli amministratori che erano quasi le 6 del mattino. Il tempo di discutere (ancora), questa volta non in consiglio comunale ma davanti ad un cornetto e cappuccino. Si sono fatte le 7, ed era tempo di fare il punto. Maratona doveva essere e maratona è stata. Alla fine il consiglio comunale di Benevento ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno: non solo il bilancio ed i relativi allegati, ma anche e soprattutto i debiti.
Fine di un “incubo” amministrativo per la maggioranza guidata dal sindaco Fausto Pepe, dopo tre flop consecutivi e la certezza che in caso di un nuovo stop la fascia tricolore avrebbe messo l'intera compagine di governo di fronte alle proprie responsabilità rimettendo anzitempo il mandato.
Tecnicamente, i lavori del parlamentino sannita sono finiti intorno alle 5,20 di mattina. Una lunga ed articolata discussione, con la maggioranza che nonostante le défaillances notturne ha tenuto grazie anche alla presenza di consiglieri come Luigi Trusio, Francesco De Pierro e Roberto Capezzone.
Soddisfatto, ovviamente, il primo cittadino Fausto Pepe.
“Ne è valsa la pena, abbiamo portato a casa un grande risultato – dice ad Ottopagine – , perché la maggioranza ha tenuto e ne esce rinforzata e rinfrancata. Anche perché l'appuntamento non era né scontato né facile. Ma approvare tutti gli atti propedeutici al bilancio, in un momento così delicato per la finanza pubblica e di crisi economica senza precedenti, testimonia l'importanza del risanamento dei conti da noi intrapresa”.
Sindaco, qual è il suo giudizio sul voto?
“La maggioranza che ha deciso è da considerare, senza ombra di dubbio, al di sopra di ogni sospetto per quanto riguarda attaccamento alla città e capacità politica e amministrativa”.
Hai mai temuto di non farcela?
“Sì, perché il dato che comunque va stigmatizzato sono le assenze. Parlo ovviamente di quelle del Pd. Alcune motivate, qualcuna dalla labile giustificazione, altre assolutamente incresciose. Alle 3 di notte circa qualche eletto ha abbandonato l'aula. Un comportamento che non ha senso, perché la città non vuole consiglieri part-time ma a tempo pieno. Che abbiano coraggio e capacità di portare avanti azioni amministrative concrete. Chi non vuole farlo, è inutile che resti a Palazzo Mosti e si dimetta”.
Cambia qualcosa in questo scorcio di consiliatura?
“Sicuramente alcune vicende interne al Pd vengono assorbite. Ora la priorità è amministrare bene, per avvicinarci alle amministrative del 2016 mostrando i grandi risultati che abbiamo da spendere e portati a casa in questi anni di governo. E' inutile nascondere che il voto di stanotte ha grande valenza non solo amministrativa ma anche politica. E soprattutto di prospettiva. Nulla è scontato, ma tutti i giochi sono aperti e, con grande lealtà, abbiamo dimostrato da persone serie, prima ancora che da amministratori, di prendere posizioni chiare per l'interesse della città. Un dato non facilmente riscontrabile altrove”.
Sindaco, si sente “riconciliato” con il Pd?
“Io non ho mai avuto problemi col mio partito. Però ho sempre contrastato il rischio che posizioni politiche potessero prendere il sopravvento sulle questioni amministrative e istituzionali di Benevento a scapito della collettività. Sono sempre stato del Pd, ed è evidente che stare in un partito non significa solo votare un candidato, ma anche impegnarsi per vincere elezioni come quelle regionali, o puntare su una coalizione forte ed aperta”.
Giovanbattista Lanzilli