Mortaruolo: «Vaccinazioni? Scene vergognose: bimbi 8 ore al freddo e in piedi»

Il consigliere: «In via Matarazzo inaccettabile: Mettere Asl in condizioni di potenziare servizio»

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Benevento.  

Dura nota del consigliere regionale Erasmo Mortaruolo sulla campagna vaccinale e sui disagi patiti a Via Matarazzo negli ultimi giorni: «Le scene a cui abbiamo assistito ieri e che riportano anche alcune cronache giornalistiche non sono degne di un Paese civile. La vicenda assume contorni ancora più preoccupanti se consideriamo che i protagonisti erano bambini. Quello che è accaduto al consultorio vaccinale di Benevento, in via Matarazzo, è semplicemente vergognoso».

Il consigliere, nel merito, spiega: « Genitori e figli in attesa per ore solo per vedersi riconosciuto un servizio. Bambini dai 5 anni in su costretti ad aspettare 7/8 ore in piedi e al freddo per l'eccessiva lentezza nella somministrazione a causa dell'esiguo numero di operatori presenti (appena 3). Quando si organizzano questi Open Day, considerata la paura diffusa tra la popolazione, bisognerebbe prevedere l’ingente affluenza e rafforzare il personale onde scongiurare code interminabili. Le scene sono state più o meno le stesse delle somministrazioni agli adulti, che a dicembre hanno messo anziani nelle condizioni di restare esposti al vento e al gelo per svariate ore».

E dunque la presa di posizione: «Non si può spronare la gente a vaccinarsi e poi non assicurarsi che lo facciano in sicurezza, rapidamente e con almeno una parvenza di comodità. Diverse famiglie sono rimaste a lungo col dubbio se vaccinare o meno i propri piccoli, ma se questi sono i presupposti si finirà col disincentivarli. La macchina organizzativa funziona a singhiozzo, è inutile negarlo. La vaccinazione è lo strumento più efficace per contrastare la diffusione della pandemia e convivere con il virus».

Secondo Mortaruolo serve una svolta: « Per questo è necessario attrezzarsi per potenziare le strutture destinate alle inoculazioni. E bisogna farlo in fretta, magari coinvolgendo di nuovo medici di base, pediatri, infermieri specializzati. Perché non riaprire quegli hub vaccinali che in occasione della seconda ondata hanno funzionato benissimo e contribuito ad allentare la pressione sulle altre strutture dedicate? Sarebbe opportuno mettere le Asl nelle condizioni di irrobustire il servizio mediante un piano d’azione e degli appostamenti finanziari che permettano di incrementare il personale: è l’unica strada per diffondere in maniera capillare il ricorso alla vaccinazione evitando attese spasmodiche e code infinite».