"Noi con Salvini" Sannio: "Immigrati, basta retorica buonista"

La nota del coordinatore provinciale Verrillo: "Con 35 euro al giorno si tacitano le coscienze"

Benevento.  

"Quante Raghad dovremo ancora piangere? Il racconto del padre siriano costretto ad assistere impotente alla morte della figlioletta per la malvagità e spregiudicatezza degli scafisti che avevano gettato in mare lo zainetto con i medicinali della piccola, deve far riflettere ed agire con urgenza. La retorica buonista e del politicamente corretto non basta a risolvere i problemi. Nonostante la crisi profonda in cui è sprofondata l’Italia e la conseguente deriva di valori, si continua con le vecchie liturgie a perseverare in discussioni trite e ritrite che a nulla hanno condotto e a nulla potranno condurre. Una triste discussione tra improvvisati , accompagnata dalla solita serata musicale multietnica, non può dare risposte all’oramai atavico problema dell’immigrazione. Siamo tutti fratelli ma quelli meno fratelli degli altri continuano a morire in mare". Così il coordinatore provinciale sannita di "Noi con Salvini", l'avvocato Salvatore Verrillo, che interviene sul tema immigrazione.

"Il problema sembra essere diventato il “razzismo” di Salvini e lo stesso Salvini soprattutto per i consensi che miete. Parlare dei problemi concreti della gente comune, probabilmente anche in modo ruvido, è diventato becero populismo da cui rifuggono tutte le anime belle della politica fatta di chiacchiere - spiega - . Però nel tempo di maggior crisi dei partiti e di disamore dei cittadini verso la politica, il consenso che l’impegno su certi temi determina, induce a fare calcoli e fa scattare la corsa ad appropriarsi di temi sensibili quali l’immigrazione, la sicurezza eccetera. Anche quelli che rappresentano le istituzioni ai massimi livelli, che hanno fatto parte o sostengono il governo, hanno finalmente scoperto che il problema esiste ed è stato determinato da un governo inefficiente, da un’Europa che nei fatti non esiste governata da burocrati e dalle banche che ancora oggi (quando non strozza stati) si occupa di curvatura delle banane, circonferenza dei piselli e, da ultimo, di diametro medio delle vongole lasciando soli gli stati, anzi l’italia, a fronteggiare il difficile compito del soccorso e della gestione degli immigrati. E’ troppo facile criticare le dure prese di posizione dei Sindaci costretti a destreggiarsi tra accoglienza, sicurezza, igiene e sanità e tutela dei propri amministrati. Sono materie in cui i sindaci sono titolari di poteri particolarmente ampi su cui hanno potestà di emettere le cosiddette “ordinanze urgenti e contingibili” in caso di necessità. Questo è il dato schizofrenico. Da un lato la legge riconosce il ruolo e l’importanza dei presìdi territoriali in materie tanto delicate, dall’altro una legislazione emergenziale li priva di ogni potere rendendoli di fatto impotenti".

Insomma, è tempo di invertire rotta. "Una legislazione che supera ogni controllo di sicurezza, igiene, ordine pubblico e anche di moralità. Con 35 euro al giorno per immigrato tacita le coscienze alimentando camorre e un commercio scandaloso di corpi umani. Uno stato degno di questo nome e un’Europa che non ha mai svolto una seria politica mediterranea, non possono limitarsi a soccorrere e stipare corpi in centri di accoglienza (?), ma si adoperano per il concreto controllo dei flussi migratori ed il soccorso ai veri profughi prima della partenza per i viaggi della disperazione non per egoismo, o peggio, per razzismo, ma per evitare lo sfruttamento dei disperati e le tragedie del mare che oramai riusciamo a vedere al telegiornale senza perdere nemmeno l’appetito. Lo stato, la Chiesa e le religioni in generale, le associazioni, il volontariato, la società civile, dovranno compiere uno sforzo concreto, ognuno secondo le proprie prerogative e competenze senza invasioni di campo nella consapevolezza che il problema è comune a tutta l’umanità - continua il coordinatore provinciale dei salviniani sanniti - . C’è bisogno di una nuova coscienza democratica e popolare, quella che promana direttamente dal popolo . Ma si sa oggi il pericolo è Salvini e non un parlamento delegittimato da una sentenza della Consulta, un presidente del consiglio eletto con le primarie del Pd, un governo nato di larghe intese e diventato di piccolissime intese che legifera per decreto determinando le sorti dell’Italia con il sostegno di un manipolo di trasformisti impegnati a sopravvivere fino al 2018. Tanto poi chissenefrega, bastano quattro slides, qualche convegno ben organizzato, quattro chiacchiere e tutto va a posto. Con buona pace degli immigrati e degli italiani rozzi e populisti", conclude polemicamente Verrillo.

Redazione