«Rifiuti, una confusione senza fine»

Ruggiero: «Un mare di richieste di impianti, cittadini costretti a pagare tanto»

rifiuti una confusione senza fine
Benevento.  

Quella di rifiuti e relativi impianti di trattamento sul territorio è una delle questioni destinate a ritagliarsi una fetta importantissima del dibattito pubblico in provincia di Benevento. 
Partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato su Sassinoro, il consigliere provinciale Giuseppe Ruggiero e sindaco di Foiano di Valfortore analizza la situazione, partendo proprio dallo stato di impasse che esiste attualmente : «La sentenza del Consiglio di Stato sull’impianto di trattamento della frazione organica da realizzarsi nel Comune di Sassinoro, che ha completamente ribaltato la sentenza del TAR Campania, apre degli scenari in cui diventa obiettivamente difficile comprendere verso quale direzione andare. Eravamo al punto di aver compreso che gli Ato erano degli strumenti tecnici a servizio delle Provincia e  che a queste invece rimaneva il compito di decidere quali impianti realizzare e dove. In attesa di leggere le motivazioni di un tale pronunciamento giurisprudenziale tutto sembra essere tornato nuovamente nella confusione più totale».
Una situazione che secondo Ruggiero è stata determinata dalle istituzioni sannite: «Confusione determinata dall’agire irresponsabile del Presidente della Provincia, del Sindaco di Benevento e del Presidente dell’ATO, rispettivamente Antonio Di Maria, Clemente Mastella e Pasquale Iacovella. La Provincia – dice Ruggiero -  in questi tre anni di gestione non è riuscita a ricavare un solo euro di perequazione dalla Regione Campania o dalle altre società provinciali, nonostante nelle discariche sannite vi siano rifiuti provenienti in massima parte da altre province. Tanti gli annunci, tante le riunioni , ma nulla di più e il tanto paventato riutilizzo della discarica di Sant’Arcangelo a Trimonte è rimasto solo sulla carta»
E Ruggiero va avanti nel descrivere le tappe della vicenda: «Nel frattempo il Presidente Di Maria ordina ai Comuni il pagamento di un contributo fisso per ogni abitante senza sapere  quali servizi i cittadini debbano ripagare la Provincia. In tutta questa vicenda non poteva poi mancare il ruolo del Sindaco di Benevento che per ben cinque anni ha ricorso alla tariffa determinata ed approvata da Di Maria, con l’unico risultato di creare una cronica mancanza di liquidità per la Samte, considerato che la citta di Benevento rappresenta il 20% circa delle entrate Samte. Tanti i tavoli tecnici messi in scena da Provincia e Comune al punto di fare invidia anche al più rinomato dei mobilifici, ma nessun risultato tangibile». Per arrivare poi al nocciolo della questione, l'impiantistica: « Fra tanti Sindaci disponibili nell’intero Sannio, i mastelliani nominano proprio il Sindaco di Casalduni quale presidente dell’Ato,  colui che invece di chiedere una riqualificazione impiantistica dello STIR, si oppone fermamente ad ogni tipologia di impianto in quell’area, al punto da chiedere ad altri comuni la disponibilità di un sito dove realizzare un impianto capace di trattare indifferenziato ed umido».
Eppure essendo Benevento piccola, con pochi abitanti, basterebbe poco per risolvere l'impasse ed essere autosufficiente, salvo però vedere tante richieste di autorizzazione a costruire impianti, molti di dimensioni spropositate: «In realtà i quantitativi di rifiuti prodotti dalla nostra Provincia non sono talmente elevati, ragione per cui non siamo andati mai in crisi, ma comunque il loro smaltimento fuori Provincia è stato pagate a caro prezzo sulle tasche dei cittadini. E qui nasce un altro problema quello della proliferazione di proposte per impianti per il trattamento dell’umido, tutti da realizzarsi nel Sannio, addirittura accostando un inceneritore ad un impianto capace di trattare centodiecimila tonnellate l’anno nell’area Asi di Benevento. Fra le tante iniziative spunta anche un impianto da 20.000 tonnellate annue da realizzarsi a Sassinoro».
Di qui le conclusioni: «Sembra in definitiva che il ciclo dei rifiuti verrà licenziato dalla giustizia amministrativa. Eppure in una situazione così delicata andrebbe approfondita una semplice questione, cioè chi trae veramente beneficio da tutto questo ? Certamente le piattaforme che ricevono i nostri rifiuti e che ci impongono, specie per il trattamento dell’umido, costi esorbitanti, e inoltre il sistema dei trasporti che ogni mattina sposta tonnellate di organico e di indifferenziato per portarli fuori provincia»