«Sono dispiaciuta ed addolorata per la vicenda». Non usa giri di parole Giulia Abbate, consigliere regionale Pd e autorevole sostenitrice della candidatura a governatore della Campania di Vincenzo?De Luca. L’intreccio fra politica e giustizia torna ad animare il dibattito regionale ed anche nazionale, riaprendo ferite (e fronti) mai del tutto superate. «Ho una considerazione ed una stima tale per la magistratura che non morirà mai. Del resto - argomenta Abbate ad Ottopagine - mio padre è stato un magistrato che ha sempre svolto le sue funzioni con sobrietà ed equilibrio. Qualità che, a onor del vero, non ravviso nella condanna per abuso d’ufficio inflitta al sindaco di Salerno», il duro affondo del consigliere regionale. «A me pare una questione sì ingarbugliata, ma sostanzialmente di lana caprina. Voglio solo ricordare - riprende l’esponente Pd - che De Luca ha rinunciato per due volte alla prescrizione per dimostrare la sua totale innocenza, ha rinunciato a vitalizi e indennità molto laute. Vederlo in questo momento “inchiodato” ad una condanna del genere, credo dovrebbe far riflettere molti. Non solo nel nostro partito». Abbate non lesina critiche all’impianto della legge Severino «che un po’ tutti ritengono discutibile. Non si può tenere un Paese, o una Regione, immobilizzato per una pronuncia della magistratura. Per questo ritengo si debba aprire un grande confronto. Anche il Governo?Renzi - argomenta - ha avviato un cambiamento di passo rispetto al passato nei rapporti fra politica e magistratura, visto che la prima ha demandato un po’ troppe incombenze alla seconda con errori di entrambi gli schieramenti. La norma Severino mi pare sia stata imbastita in maniera un po’ troppo raffazzonata, potremmo quasi definirla un “aborto giuridico”. Ecco perché mi auguro si possa rivedere l’impianto di una legge che va senz’altro corretta». De Luca, però, ha detto che è sua intenzione quella di «tirare dritto», nonostante la condanna. Ma Abbate è personalità politica che non si lascia obnubilare dal?“tifo”, ed è pur sempre in primis una donna delle Istituzioni. Con la “i” maiuscola. «De Luca è un combattente e lo ammiro moltissimo. Ma devo comunque mettere da parte cuore e tifo per un ragionamento di responsabilità. Non si può far finta che non esista un problema.?Se diventasse Governatore regionale - è il ragionamento - sarebbe sospeso prima ancora di assumere la presidenza di Palazzo Santa Lucia. Questo è un aspetto col quale tutti, anche il sindaco, dovrà fare i conti. Al netto di tutte le recriminazioni possibili, e che condivido, resta un problema di non poco conto». Insomma, secondo Abbate bisognerà trovare una via d’uscita. Che magari può essere quell’azzeramento totale dell candidature attualmente in campo come si vocifera ormai da mesi. «Mi aspetto uno scatto di reni del partito, prima di tutto a livello nazionale. Perché la vicenda è complicata. Nel “giochino” delle primarie il Pd si è smarrito. In queste ore mi aspetto una presa di posizione chiara, capace di indicare una possibile via d’uscita. Difficile dire quale possa essere - continua Abbate - , ma spero che il monito lanciato ieri (giovedì, ndr) da De Luca che ha chiesto sostegno non solo al Pd ma anche all’Anci non rimanga inascoltato. E’ una questione di civiltà». Anche perché restano da individuare i possibili candidati alla regione nei vari territori, anche nel Sannio. Dove il nome di Abbate sembra essere l’unico sicuro, come ha confermato?De Caro proprio a OttoChannel:?«Ringrazio il sottosegretario per le sue parole. Io ho dato la mia disponibilità, poi sarà il partito a decidere. L’altro candidato? Diciamo che sicuramente sarà... un maschio», scherza il consigliere uscente.
Abbate: «Io con De Luca, ma il partito pensi a un'alternativa»
Il consigliere regionale uscente dopo la condanna del sindaco «Non si può far finta che non ci sia un grosso problema»
Benevento.