Il centrodestra, il ruolo dell'Ncd, le prossime elezioni comunali a Benevento. Sono alcuni dei temi toccati da Nunzia De Girolamo, intervistata da Ottopagine.
La battaglia che l'ha vista e la vede protagonista, per un Nuovo Centrodestra che resti ancorato, appunto, all'alveo politico del centrodestra è un punto fondamentale per l'ex ministro dell'Agricoltura, che commenta:
«Quando ho fondato l'Ncd assieme ad Alfano, a Lupi, a Beatrice Lorenzini, nonostante il forte legame con Berlusconi, ho pensato che quel partito potesse rappresentare l'inizio di una ricostruzione dell'area del centrodestra e mai avrei immaginato un atteggiamento di subalternità al centrosinistra e al Partito Democratico. Guardi al ministro Del Rio: arriverà a Benevento lunedì senza avvertire nessuno, solo sotto il simbolo del Pd, questo vuol dire che è un ministro del Pd, non del governo. In generale: c'è qualcuno che è abituato a vivere di luce riflessa, ieri era quella di Silvio Berlusconi, oggi c'è quella di Matteo Renzi. Per chi vive così l'ascesa è facile...ma poi viene la discesa, che può essere durissima».
E' dura però anche l'opera di ricostruzione di un centrodestra così frammentato...
Certo, non è una strada semplice, ma neppure si può continuare a dire che non c'è alternativa al Pd e non si possono continuare ad esaltare le differenze nel centrodestra. La verità è che c'è uno spazio gigante a destra, e noi abbiamo il dovere di ricostruire e di sfruttare questo spazio.
Un centrodestra unito con Salvini, Berlusconi, l'Ncd: immagina un modello simile a quello creato da Berlusconi nel 2001?
Il modello che auspico è quello della Liguria, al quale ho contribuito trattando sia con Toti che con Salvini. Bisogna andare oltre i modelli tradizionali, creando unione non più attorno alle persone, anche perché non esistono più persone in grado di creare grosse unioni, ma sugli argomenti, sulle idee. Faccio un esempio, su temi come l'immigrazione o la flat tax si possono creare convergenze.
Parliamo di immigrazione: il 17 luglio a Telese lei sarà impegnata in un incontro sul tema col governatore della Campania, De Luca, che non è uomo di centrodestra...
E' la dimostrazione lampante del fatto che metto la politica e la ricostruzione del centrodestra davanti a tutto: ho un rapporto personale con De Luca, avrei potuto siglare un'intesa con lui per le Regionali, non ho ceduto. Questo perché ritenevo e ritengo che in Campania, come nel resto d'Italia, è sbagliato salire sul carro del vincitore.
Per leggere l'intervista integrale scarica gratis l'app di Ottopagine da Google Play Store o da App Store
Cristiano Vella