Letta segretario, il sostegno del Pd sannita

Tra i primi sottoscrittori mozione maggioranza Del Basso, Valentino, Antonella Pepe, Galdiero

letta segretario il sostegno del pd sannita
Benevento.  

Il Pd sannita compatto con Enrico Letta. Così dalla nota della federazione provinciale: «La candidatura di Enrico Letta alla Segreteria del Partito Democratico è stata sottoscritta da 713 membri dell’Assemblea Nazionale.

Tra i primi sottoscrittori della mozione di maggioranza figurano l’on Umberto Del Basso De Caro, Carmine Valentino, Antonella Pepe, Domenico Francesco Galdiero che hanno contribuito ad integrare il documento programmatico a sostegno del nuovo segretario rappresentando l’esigenza di ridare slancio e radicamento alla più ampia e aperta Forza Democratica e di Sinistra. Dobbiamo renderla all’altezza delle grandi prove che ci stanno dinnanzi rendendo protagonisti i sindaci e gli amministratori locali interpreti e realizzatori del riformismo che trasforma la realtà, che si rivolge alle forze più sane e dinamiche dell’impresa e del lavoro, a quelle ambientaliste; che spinga in avanti una crescita di qualità sostenuta da una vera e propria rivoluzione ecologica e digitale, che metta al centro la condizione e il futuro delle donne e dei giovani, che sviluppi la partecipazione dei lavoratori e garantisca l’occupazione, soprattutto del mezzogiorno, che lotti contro le disuguaglianze, la vera piaga della nostra modernità.

Questo significa mantenere e rafforzare un rapporto positivo con l’arco di alleanze consolidate a sinistra. Con il Movimento 5 stelle, investito da un’importante trasformazione con la leadership di Giuseppe Conte, saremo chiamati a una virtuosa competizione e ad una più stringente e propositiva collaborazione. Cosa, peraltro, perseguita e attuata con cocciuta e solitaria lungimiranza dalla nostra Federazione Provinciale, interprete autentica della linea politica già promossa dall’ex Segretario Nicola Zingaretti e, sul punto, confermata e ribadita da Enrico Letta.

Nondimeno, il Partito Democratico dovrà dialogare con le formazioni laiche, liberali, moderate e di centro disponibili, ci auguriamo, ad arricchire il campo largo dell’europeismo e del riformismo progressista.

È necessario, altresì, riattivare e rafforzare il «dialogo sociale», un colloquio permanente con i rappresentanti del mondo del lavoro, dalle imprese ai sindacati, riaffermandoci, ad un tempo, come partito della prossimità sui territori a difesa dei suoi abitanti, specie quelli delle aree più fragili per ragioni sociali e/o geografiche.

Un partito, infine, che interpreti la sua missione nella Società e nel Paese in coerenza con la traccia delineata da Enrico nel suo discorso di insediamento: «Progressista nei Valori. Riformista nel Metodo. Radicale nei Comportamenti».