Governo, Sannio e il rischio di "feltrismi" al contrario

Un esecutivo che pare a trazione nordista: ma più che gridare, si controlli atto per atto

governo sannio e il rischio di feltrismi al contrario
Benevento.  

Nella narrazione dominante di oggi, secondo cui qualsiasi cosa vada enfatizzata, spesso inutilmente, o condannata tout court, altrettanto inutilmente la tentazione di dare addosso a un governo appena insediato ci starebbe a pennello. Ma un facile e a buon mercato “nevica governo ladro” non avrebbe  grossa utilità se non raggranellare una paccata di like, e dunque riformulando: non avrebbe alcuna utilità. Ciò detto: è vero, la formazione del nuovo esecutivo ha una marcata conformazione nordista, vedi “partito del Pil” oggi a capo del potentissimo Mise, e con un recovery fund da gestire e che nelle intenzioni dovrebbe far ripartire in particolare il sud, qualche preoccupazione nasce. Specie in un Sannio che si gioca sulla partita del recovery fund la sua partita più importante e tutto il suo futuro in una volta sola. Non che l'ultimo governo, quello dove secondo Feltri comandavano “i terroni”, pur con la sua nutrita rappresentanza abbia messo giù granché per il sud e in particolare per il Sannio, al di là delle rivendicazioni molto “Cicero pro domo sua” comprensibili ma da prendere con le pinze. Bene hanno fatto i governatori del sud a rivendicare attenzione e il monitoraggio sull'argomento, bene faranno a raddoppiare l'attenzione nei prossimi giorni. Bene ha fatto Barone, presidente Asi di Benevento a sollecitare impegno sul tema decontribuzione. Inutile e populista fare i Feltri al contrario e dire, già da oggi, che in questo governo comanda il Nord, ma a prescindere dai populismi, dalle inutili enfasi e da meridionalismi a buon mercato, si lavori seriamente, e uniti, per l'obiettivo: si spulci decreto per decreto, misura per misura e se necessario si denuncino ingiustizie o disparità con una sola voce. E' la partita più importante.