Ecoreati, il gruppo Pd promuove un seminario di studi

Domani al Comune di Benevento

Benevento.  

Il gruppo Pd al comune di Benevento, indice per domani, nella sede del consiglio comunale un seminario di studio sugli ecoreati.
La riflessione inizierà alle 17 ed avrà termine alle ore 19.30. Introdurrà, Gennaro Caputo, avvocato. Interverrà, Pasquale Sollo, senatore, relatore della legge al senato. Concluderà, Fausto Pepe, sindaco e presiedierà, Giovanni Zarro, capogruppo Pd.

Il Gruppo PD, Comune di Benevento, insiste sui temi di Politica ambientale. L’impegno viene da lontano. E si è incentrato negli ultimi tempi nel monitorare con assiduità le condizioni dei due fiumi che attraversano Benevento: il Sabato ed il Calore. Il monitoraggio lo si sta facendo insieme al Prof. Valente Alessio della Università del Sannio. I punti critici rilevati sono: l’inquinamento e le offese all’ecosistema fiume procurate dai cambiamenti climatici. Il lavoro sull’ambiente ha poi prodotto una ulteriore iniziativa: Il Contratto di Fiume che sta per essere incardinato come specifico impegno amministrativo per il Comune di Benevento, il Comune si Sant’Angelo a Cupolo, il Comune di San Nicola Manfredi, ed il Comune di Cautano. Il Contratto di fiume è per sua natura una struttura aperta. Tutti i Comuni interessati a partecipare possono farlo liberamente.

Accanto a questo impegno, il gruppo ritiene doveroso e si impegna di curare gli aspetti culturali del tema. in particolare riflettendo su alcuni passi della enciclica di Papa Francesco.

 

“Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature. Ci si ammala, per esempio, a causa di inalazioni di elevate quantità di fumo prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare o per riscaldarsi. A questo si aggiunge l’inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti e pesticidi tossici in generale”.

 

C’è da considerare anche l’inquinamento prodotto dai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in diversi ambienti. Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi. La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura.

 

Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe, che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. Molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone. Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura. Rendiamoci conto, per esempio, che la maggior parte della carta che si produce viene gettata e non riciclata”.

 

Stentiamo a riconoscere che il funzionamento degli ecosistemi naturali è esemplare: le piante sintetizzano sostanze nutritive che alimentano gli erbivori; questi a loro volta alimentano i carnivori, che forniscono importanti quantità di rifiuti organici, i quali danno luogo a una nuova generazione di vegetali. Al contrario, il sistema industriale, alla fine del ciclo di produzione e di consumo, non ha sviluppato la capacità di assorbire e riutilizzare rifiuti e scorie. Non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare. Affrontare tale questione sarebbe un modo di contrastare la cultura dello scarto che finisce per danneggiare il pianeta intero, ma osserviamo che i progressi in questa direzione sono ancora molto scarsi”.

 

Come difendere il creato? ecco, la legge sugli ecoreati. una legge coraggiosa. ha di sicuro bisogno di collaudo. ed il giudizio per questo resta sospeso. comunque, è un significativo passo avanti.
Entra nel Codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l'ambiente, e cioè: l’inquinamento ambientale, il disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, l’impedimento del controllo e l’omessa bonifica.
Il primo riguarda una compromissione o un deterioramento dei caratteri "significativi e misurabili" dello stato preesistente "delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo" o "di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna”.

Il secondo, invece, e cioè il disastro ambientale corrisponde ad una “alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo”.
Tra le novità, si possono comprendere anche l’allungamento dei termini di prescrizione per i reati ambientali, la diminuzione delle pene in caso di ravvedimento “operoso” e la confisca del prodotto o profitto del reato. Il giudice, con la sentenza di condanna e quella di patteggiamento, deve anche ordinare il recupero e il ripristino dello stato dei luoghi.

Eco giustizia è fatta? Non è chiaro! L’impressione è che per esultare, dovremo forse aspettare di vederla all’opera questa legge e misurare caso per caso la sua efficacia nell’individuare e colpire senza indulgenza chi distrugge e inquina l’ambiente in cui viviamo.

 

Redazione