Castaldo: "Voglio portare in Regione le istanze della gente"

La candidata sannita di "De Luca Presidente": "Ho sempre fatto politica, ma tra i cittadini"

castaldo voglio portare in regione le istanze della gente
Benevento.  

Militanza, gavetta e la politica intesa come passione e spirito di servizio nei confronti della comunità. Monica Castaldo non è un nome calato dall'alto: la sua candidatura alla Regione, nella lista di “De Luca presidente”, l'ammiraglia del governatore, è frutto di un percorso politico che parte da lontano.

“Io faccio politica attiva da più di dieci anni – ricorda la Castaldo – e con De Luca c'ero quando alle primarie si votavano altri, quando anche nel nostro Sannio i simpatizzanti del Governatore erano molto pochi. Di sicuro molti di meno rispetto a oggi”.

Una candidatura territoriale, legata fortemente a Montesarchio, si può dire?
“Che sono di Montesarchio lo dico con enorme orgoglio. Che rappresento una comunità che negli ultimi anni ha avuto pochissimo, forse nulla, dalla politica, pur essendo sempre stata generosa in termini di voti e di appoggio, possiamo dirlo. E dunque che Montesarchio venga finalmente premiata con una candidatura di chi vive, lavora, ascolta le istanze della più grande comunità del Sannio è un dato che reputo positivo. Ma sono la candidata di “De Luca Presidente” di tutto il Sannio ovviamente, che tuttavia bisogna trattare non più come se fosse un tutt'uno.

Si spieghi meglio
Il Sannio è una provincia molto particolare, perché pur essendo piccola raggruppa terre con profonde diversità, morfologiche, demografiche, economiche, e quindi non si possono più proporre soluzioni comuni per tutti i territori: ciò che va bene per la mia Valle Caudina, ad esempio, probabilmente non andrà bene per il Fortore, o per la Valle del Tammaro. Serve un approccio multidimensionale: è quello che vorrei far capire in Regione. Proposte diverse, con un'idea unica.

Quale?
Un'agenzia di sviluppo locale con i comuni protagonisti che elaborano proposte, mettono in comune risorse, idee e azioni utili al territorio. Analisi, progetti che consentirebbero di trovare percorsi già avviati e non da costruire da zero.

Quali altre istanze vuole portare in Regione?
Quella della gente. La distanza tra le esigenze delle persone e il burocratese che purtroppo si respira in politica è enorme, ed è una distanza che i cittadini percepiscono. Io sono cittadina: ho fatto politica sì, ma tra la gente, perciò conosco bene le loro istanze. E allora non si può non parlare dell'isolamento del nostro Sannio: vivo in Valle Caudina, i miei amici pendolari vivono odissee quotidiane tra treni e bus. Molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare: in particolare col passaggio della tratta da Eav a Rfi, e agganciarci all'Alta velocità ad Afragola. Tuttavia fa sorridere che ne parli chi è candidato con Caldoro: quello dei tagli con l'accetta ai collegamenti. Vetrella da assessore per le nostre terre è stato disastroso.

Poi?
Il lavoro, ovviamente, ma senza collegamenti rapidi, ferroviari e stradali è difficile crearlo. Collegamenti dunque, e alta formazione: serve quello per non veder fuggire i nostri giovani e vedere le nostre terre spopolarsi. Formazione che può puntare sull'agricoltura e sulle eccellenze che stanno venendo fuori, eroiche: ma vanno comunicate, e per questo servono personalità in grado di divulgare quanto buone siano le nostre produzioni, quanto eccellenti siano i nostri produttori. E poi servizi: lo dico da donna, da mamma. Non è possibile che i nidi comunali siano rarissimi e con posti solo per il 5 per cento dei bambini, non è possibile che si debba scegliere se lavorare o fare la mamma o che il welfare nel Sannio sia rappresentato solo dai nonni.

Porta le istanze delle donne dunque, da donna, in un sistema che prevede l'alternanza di genere.
Porto le istanze delle donne. Ma non gioco alla “quota rosa”: è vero, ci tocca un lavoro più duro che passa dalla maternità allo scavalcare pregiudizi, e riusciamo spesso e bene a quanto vedo.Per quanto riguarda l'alternanza di genere, molto semplicemente: c'è, e in base a questa regola si gioca. Se le regole fossero diverse, com'è da sempre nella nostra natura, ci saremmo adattate, giocandocela alla grande. Credo sia fuorviante un approccio “biologicamente” diverso alla politica e all'amministrazione: nel 2020 abbiamo milioni di esempi di aziende a guida femminile, di donne in ruoli chiave dall'economia alla politica, basta guardare agli assessori dell'ultima giunta De Luca ad esempio, che sfatano, qualora ce ne fosse bisogno, ogni tabù. Credo nella bravura, nelle capacità e nel merito, che sono concetti privi di differenze biologiche.

De Luca ha un programma di 96 pagine in cui tocca tutti questi aspetti...
Sì, ed è un programma che non è un libro dei sogni, né promesse di mance: è un programma che si inquadra nell'azione che il Governatore De Luca sta mettendo in campo: rendere la Campania una regione all'avanguardia, un'eccellenza amministrativa, non un esempio negativo.

Perché i sanniti dovrebbero votarla?
Perché li guardo in faccia tutti i giorni, ci parlo, li ascolto, ho le stesse esigenze e preoccupazioni: perché sono una di loro.