C'è soprattuto l'approvazione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, risalente ad agosto scorso, al centro della decisione della sfiducia messa in atto da tredici consiglieri su sedici del Comune di Sant'Agata de' Goti nei confronti del sindaco Giovannina Piccoli.
In documento del Pd si ripercorre l'analisi dell'approvazione dell'ipotesi di bilancio e delle sue conseguenze.
Ipotesi finanziaria per salvare le casse dell'Ente saticulano, poi sottoposta al vaglio del ministero competente, della quale l'intera maggioranza non avrebbe avuto più notizie. Fino a febbraio scorso, quando al ministero è stata inviata, a firma del responsabile dell'area finanziaria, una nota nella quale erano sollevate “delle rilevanti criticità sull'ipotesi di bilancio approvata e più in generale sullo stato di attuazione del relativo programma di risanamento”. Rilievi appresi dalla maggioranza a febbraio scorso solo dopo l'ultima lettera inviata al ministero, "a iter procedurale di fatto terminato, atteso che l'Ente stesso ha evidenziato al ministero rilevanti criticità.”.
In pratica l'ex maggioranza imputerebbe al sindaco Piccoli il metodo con il quale ha gestito l'intera faccenda economica, vitale per il Comune. La maggioranza non sarebbe stata informata e resa partecipe dei vari passaggi intercorsi tra comune e ministero per cercare di approvare il bilancio: “Il gruppo Pd preferisce infatti essere partecipe e guidare i processi in sinergia con chi ha il compito tecnico di sovraintendere agli stessi sempre e comunque nel rispetto dei ruoli...”.
Questa la posizione del gruppo del Pd di maggiornaza che emerge da un documento redatto prima della decisione definitiva di recarsi dal notaio per sfiduciare il sindaco Giovannina Piccoli.