Mastella e le regionali: «Pronto al referendum sul Molisannio»

L'esponente di Forza Italia all'attacco: «Basta napolicentrismo»

Intervista del leader di Ceppaloni al Corriere del Mezzogiorno. Torna uno dei vecchi cavalli di battaglia

Benevento.  

Se non si cambia la legge regionale, Clemente Mastella è pronto a rilanciare il referendum sul Molisannio. In una intervista ad Angelo Agrippa del Corriere del Mezzogiorno, il leader di Ceppaloni ha rispolverato uno dei cavalli di battaglia contro il napolicentrismo. Il riferimento è in particolare all'assenza di consiglieri regionali delle aree interne tra le fila dell'opposizione. Un argomento, quello del diritto di tribuna, già sottolineato qualche giorno fa da Sandra Lonardo durante la conferenza stampa all'hotel President per il commento al voto regionale. E proprio alla consorte è riservato uno dei passaggi dell'intervista all'edizione locale del Corsera. Partendo, manco a dirlo, dalla questione dei cosiddetti "impresentabili" secondo la commissione Antimafia: «Chi era in competizione con lei ha avuto gioco facile a strumentalizzare la vicenda e a non farla votare». L'idea è di chiedere i danni perché «ha arrecato un danno enorme a mia moglie, senza darle il tempo di difendersi, e ciò costituzionalmente è una gravissima violazione».

Non manca un passaggio su De Mita («Caldoro non doveva dargli alibi, non si può ragionare in termini di napolicentrismo») e un altro sul presidente regionale sconfitto: «Potrebbe essere un ottimo sindaco di Napoli. Ma come leader politico del Sud è meglio che lasci perdere. La sconfitta del centrodestra risente dei suoi errori politici: invece di estendere la coalizione ha perso pezzi per strada. Al posto suo avrei arruolato anche Salvini», ha spiegato Mastella.

 

Infine, una considerazione sul partito: «Forza Italia nel Sannio è al 23%, in una provincia dove tutte le amministrazioni sono nelle mani del Pd abbiamo pareggiato il conto. Ma non è servito a nulla. Anche il coordinatore regionale De Siano deve mettersi in discussione: per carità, brava persona, ma non può fare il vicesegretario provinciale di Napoli. Non c’è una visione regionale della politica», la reprimenda dell'ex Ministro che in conclusione ha lasciato aperta la porta al rinnovamento della classe politica locale.

Giovanbattista Lanzilli