La sala del San Marco è gremita: entrambi i piani del cinema pieni e già è un grande risultato. A urne chiuse e risultato acquisito, con un caldo asfissiante e senza buffet (assenza comunque compensata dagli aficionados del genere) riempire il San Marco è un po’ come riempire il Circo Massimo, rapportando Benevento a Roma.
Mortaruolo è febbricitante e senza un filo di voce, sul palco con lui Rosetta D’Amelio, l’altra consigliera Pd from Aree Interne, e il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, oltre al vicesegretario provinciale Giovanni Cacciano a fare gli onori di casa. Non casuale la presenza della D’Amelio: la sfida dichiarata è quella di ricollocare le aree interne con le loro eccellenze al centro dell’agenda della Regione “dopo che le aree interne – ha ricordato la D’Amelio – sono state cancellate dall’agenda di Caldoro”.
Dalla sala del San Marco parte l’analisi di Mortaruolo: “L’autorevolezza è rappresentata da questa sala piena”. E poi, indossando ancora i panni del segretario, ai suoi: “Si apre una pagina nuova, con un risultato splendido: mi sono commosso nel vedere persone con cui sono cresciuto giurare nei loro comuni, e mi riferisco a Vito Fusco (neosindaco di Castelpoto) ma da domani si torna al lavoro. Guardate oltre: non tralasciate nessuno, le associazioni, le categorie, le anime che spesso sono accanto a noi e di cui non ci accorgiamo.
Il Pd deve essere uno stimolo tutti i giorni. Dobbiamo lavorare sull’astensione e non dobbiamo spaventarci del risultato dei grillini: si battono con la buona amministrazione”. Quanto al suo di lavoro, Mortaruolo annuncia: “Con Rosetta d’Amelio apriremo una settimana di lavori: le aree interne vanno rimesse al centro, ma per farlo non basta la lamentazione. Dobbiamo partire dalle nostre eccellenze, ragionare con Avellino, con l’Irpinia fianco a fianco, senza tralasciare nulla”.
E poi è stato Del Basso De Caro a fare il bilancio del voto e della vittoria di Mortaruolo: “La vittoria non era scontata perché Benevento è una terra strana: spesso qui i fantasmi contano più delle persone in carne e ossa. Ma abbiamo vinto, e a Benevento il Pd ha le percentuali più alte della Campania: dunque, non vado a vedere se mancano 26 o 26mila voti”.
Grande la soddisfazione per l’ottima performance di Mino Mortaruolo: “Ha preso 15mila voti, è un record, è un record considerando la campagna elettorale, ma non la campagna elettorale fatta da Mino, ma quella subita. Ora però ha una grossa responsabilità: è l’unico consigliere del Sannio. Anche se dovrà lavorare fianco a fianco con Rosetta D’Amelio, una persona cara, tant’è che negli sms ci chiamiamo fratello e sorella. Do vranno lavorare fianco a fianco per un motivo semplice: Irpinia e Sannio sono la stessa cosa, e solo chi è avvezzo alle risse da cortile può pensare qualcosa di diverso.
Serve un progetto comune, puntare su eccellenze che non abbiamo saputo valorizzare, va invertito il trend senza beghe: solo qualcuno che non sa leggere ad esempio sull’alta capacità, può pensare che Benevento e Avellino sono concorrenti, è il contrario, sono complementari, con funzioni diverse, ma sono complementari”. E poi un passaggio sulle polemiche della campagna elettorale: “Non c’è nessuna frattura, niente di niente: c’è solo chi ha fatto scelte diverse. In un partito c’è chi lavora di più e chi lavora di meno, il resto non conta. Le elezioni comunali non sono una battaglia campale: si fa sintesi, io sono sempre per la sintesi, e in ogni caso c’è quello splendido strumento delle primarie per dirimere ogni questione”.
Cristiano Vella