Tari, Di Dio: "Proroga non ha valenza giuridica e probatoria"

La replica del consigliere di opposizione all'assessore alle Finanze

Benevento.  

Prosegue a Benevento la querelle relativa agli avvisi Tari. A intervenire nuovamente sull’argomento è il consigliere di opposizione, Italio Di Dio: “Rispondo alla nota dell’assessore Serluca – scrive Di Dio - con altrettanto stupore e meraviglia, forse più di quanto ne abbia destati in lei la mia richiesta di proroga”. Secondo l’esponente della minoranza consiliare, infatti, “il differimento del termine di quindici giorni non avrebbe alcuna valenza né sul piano giuridico né su quello probatorio, in quanto – spiega Di Dio - lo stesso viene esplicitato in un “avviso” che è stato, o che per alcuni sarà, trasmesso ai contribuenti con posta ordinaria (e non raccomandata), e quindi privo della data certa a partire dalla quale decorrerebbero i ‘famosi’ quindici giorni di proroga”. Ed aggiunge: “Precedentemente alla sua nota nel corso di una intervista avevo già sollevato dubbi sull’inefficacia della “proroga” richiamata dall’avviso, eccependo che, in mancanza di una data certa, il cittadino-contribuente non sarà messo in grado in alcun modo di dimostrare la ricezione dell’avviso prima o dopo la scadenza del 30 aprile. Tra l’altro – domanda il consigliere di opposizione - come farà il contribuente a dimostrare di aver pagato “entro 15 giorno dal ricevimento dal presente avviso” come appunto richiamato all’interno dello stesso? Chi certificherà la data di avvenuta ricezione? Chi garantirà ai cittadini la non applicazione delle sanzioni considerato che la riscossione degli avvisi non viene più gestita dal Comune ma da una Concessionaria che adotta termini di scadenza più rigidi?”. In merito al consiglio comunale del 1 aprile, invece, Di Dio sottolinea di “aver votato contro l’intera delibera di approvazione della Tari ed il relativo piano finanziario che ha determinato l’ennesimo aumento della tariffa per coprire i costi di un servizio non qualitativamente adeguato”. E commenta: “La sua maggioranza ha approvato la delibera e la sua maggioranza poteva emendare i termini delle scadenze”.