Conseguenze pesanti, le più pesanti probabilmente, dell'autonomia differenziata o rafforzata per le tre regioni del nord che ne hanno fatto richiesta arriverebbero per la sanità del sud.
E a dirlo è il presidente dell'Ordine dei Medici di Benevento, nonché componente della commissione della federazione nazionale dei medici sullo studio delle diseguaglianze, Giovanni Pietro Ianniello: “ Se non si ripartissero più, dalla sera alla mattina, i nove decimi delle regioni del nord per servizi come la sanità e la scuola si avrebbe un paese spezzato in due. Per fortuna questa modifica dovrà essere votata a maggioranza assoluta, per cui si evidenzierà chi è per il regionalismo differenziato tout court e chi per fare un ragionamento differente”.
E dunque, si creerebbe di fatto un sistema sanitario a doppia velocità, dove la velocità del sud sarebbe modello lumaca:“Ci sarebbero due scenari: le regioni più deboli vogliono mantenere lo stesso livello assistenziale. Se regioni come la Campania lo fanno devono alzare al massimo i tributi locali. Se invece ci saranno si vuol garantire un servizio proporzionato ai fondi allora si avrà un livello di assistenza scadente. Con un paese diviso. Di questo ne risentiranno i cittadini meno abbienti: chi ha più soldi potrà scegliere come e dove farsi curare, gli altri no. E in quest'ultimo caso i cittadini se la prenderanno coi medici, come già sta accadendo”.
E chiaramente in base a ciò un problema derivante, oltre alla sproporzione del servizio offerto, sarebbe quello della penuria di medici, con chi studia e si specializza e in base alla giovane età è disposto a trasferirsi altrove attratto da guadagni più alti e prospettive di carriera più esaltanti: “Un altro aspetto sarà la fuga dei medici: se al nord ci saranno offerte di servizi più vantaggiosi e guadagni più alti si farà a gara per andare al nord, con tutto ciò che ne deriva”.
Per questo Ianniello spiega che con Ordine e Federazione si sta lavorando per evitare che un regionalismo spinto vada in porto, provando a dialogare con il Governo: “Noi ci stiamo muovendo, come Federazione nazionale è stata istituita una commissione sullo studio delle disuguaglianze. Ci siamo io e un collega di Torino e dunque vediamo realtà diversamente opposte. Lavoreremo per portare al ministero una proposta su cui lavorare. Il 23 febbraio inoltre ci sarà una riunione di tutti gli ordini di professione sanitaria per elaborare una proposta, per far capire che siamo accanto ai cittadini per difendere la sanità”.