«Sandra Mastella? Usa il centrodestra come un taxi per farsi portare in consiglio». Parole di Ester D'Afflitto candidata alle Regionali con il Nuovo Centro Destra, che interviene nella disputa dei giorni scorsi tra lady Mastella e l'ex senatore Viespoli, prendendo le difese del secondo.
«Le dure parole espresse da Sandra Lonardo nei confronti del Sen. Pasquale Viespoli confermano la necessità di evitare che la coalizione del Presidente Caldoro possa essere rappresentata da chi nulla ha a che fare con la storia ed i valori del centrodestra italiano».
D'Afflitto prosegue affermando: «È inaccettabile che chi sta tentando di utilizzare le liste di centrodestra come taxi per un passaggio in Consiglio Regionale, tanto da essere stata la mattina candidata in una lista e la sera in un’altra, abbia addirittura la presunzione di dare lezione di storia al Senatore Viespoli che non solo ha dato lustro, da sindaco, alla città di Benevento, ma è stato anche, da parlamentare, attore principale della politica italiana. Ergersi a moralizzatrice avendo avuto responsabilità sia con il centro sinistra che con il centro destra mi sembra davvero fuori luogo».
Il discorso poi si sposta sui programmi che, secondo Ester D'Afflitto, Sandra Mastella non avrebbe o almeno, sarebbero secondari al protagonismo politico: «Mi chiedo piuttosto qual è la vera idea di sviluppo per il Sannio che la signora Lonardo effettivamente ha. È difficile saperlo, ma tutti sanno che pur di avere un ruolo non ha avuto nessuna difficoltà ad essere di destra o di sinistra».
La candidata di Ncd poi espone le sue idee: «Io so per cosa mi batterei in Regione a nome di tutti i sanniti e di tutti i giovani che vorrebbero vivere ancora qui ma a cui sono stati rubati dignità e sogni dalla vecchia classe dirigente rappresentata proprio da queste persone, che ha inciso negativamente anche sulla cultura di questa terra. Dobbiamo riscrivere la politica da zero ed archiviare le vecchie stagioni; i giovani devono rimboccarsi le maniche e aiutare la buona politica a chiudere definitivamente le porte al passato che limita il rinnovamento e la rinascita di una classe dirigente nuova nelle idee e nelle persone».
Redazione