Nelle manifestazioni che si tengono in città bisogna pagare per la presenza e l'intervento della Polizia Muncipale. Un provvedimento che serve, come spiega anche la municipale a non gravare sulla comunità. Da Palazzo Mosti infatti arrivano le precisazioni relative alla ratio del provvedimento: "
Al sol fine di evitare possibili equivoci il Comando di Polizia Municipale precisa che, con l’introduzione del comma 3-bis all’articolo 22 del decreto legge n. 50/2017, successivamente convertito in legge (n. 96 del 21 giugno 2017), il legislatore ha dato definitiva attuazione al principio secondo cui la Pubblica Amministrazione non deve gravarsi di costi propri laddove sia perseguito un interesse privato.
La ratio della suddetta norma va ricercata nell’esclusività dell’interesse privatistico perseguito, sicché quando si tratti di interessi privati che coinvolgono una collettività di persone, questi dovranno intendersi come interessi pubblici, mentre quando questi perseguono una utilità privatistica, ancorché estesa di riflesso a benefici che possono coinvolgere la collettività, non si può parlare di interesse collettivo.
Nel caso di un concerto a pagamento al quale partecipino anche migliaia di persone, quindi, si manifesta sicuramente come un evento pubblico, ma la promozione di quel concerto e la partecipazione al medesimo si manifestano anche come un evento che persegue una utilità esclusiva, sia sotto il profilo economico per il promotore, sia sotto il profilo individuale dello spettatore che decide di partecipare alla manifestazione.
Pertanto, proprio in conseguenza di tale principio, la Giunta e il Consiglio comunale hanno regolamentato la materia sancendo l'obbligatorietà del pagamento del servizio espletato dalla Polizia municipale nelle manifestazioni nelle quali si paga il biglietto d'ingresso e il promotore sia un soggetto privato.
Tra l’altro, si coglie l’occasione per evidenziare altresì che la norma che obbliga i privati a pagare per l’intervento della polizia locale è entrata in vigore il 1° luglio 2017 e che il mancato rispetto dell’obbligatorietà di regolamentare la suddetta materia avrebbe potuto configurare un possibile danno erariale".