Della sconfitta alle provinciali se ne riparlerà lunedì prossimo. La direzione provinciale di ieri è servita a raccogliere i primi interventi, gli umori della base, osservare le dinamiche del post sconfitta: crocchi di amministratori da un lato, altri in altre stanze della sede a commentare la sconfitta e la situazione attuale. C'è anche Franco Damiano, non entrerà mai nella sala delle assemblee, neppure quando gli viene tributato un grosso applauso e rimarrà in un'altra stanza: “Non faccio parte della direzione e peraltro il mio nome come candidato presidente non l'ha fatto la direzione, ma è venuto dai sindaci, non parteciperò alla discussione”.
Inizia in ritardo la direzione visto l'impegno del segretario provinciale Carmine Valentino in Prefettura per la questione pronto soccorso a Sant'Agata. Nell'attesa si discute di quanto accaduto nella notte del 31 ottobre. I disimpegni e i tradimenti vengono stigmatizzati ma non condannati fino in fondo: “In molti avremmo potuto fare lo stesso per come siamo stati trattati in questi anni, ma abbiamo deciso di essere leali”. Lamentano troppa distanza tra i vertici e le basi, la stessa tesi ricorrente anche negli interventi che si susseguiranno, quello di Italo Palumbo, quello di Cosimo Lepore, quello di Mena Laudato. Zarro attribuirà il risultato negativo anche al trend nazionale che vede il Pd in discesa. Riconosciuto a Franco il merito di aver “addolcito” il risultato, ma non è bastato. E' intervenuto anche il segretario dei Giovani Democratici Antonio Iavarone, spiegando che a quanto deciso in sede direzionale spesso non viene dato seguito pratico, che le alleanze dei precedenti appuntamenti elettorali sono state infruttuose, e che da ciò vanno tratte le dovute conseguenze. Tradotto: se un sindaco non ha sostenuto l'orientamento dem alle ultime elezioni, perché i dem dovrebbero continuare a sostenere quel sindaco nel suo comune?
Dunque la richiesta ufficiale che emerge è un rinnovamento, negli uomini e negli atteggiamenti, sebbene, è da ricordare, che tutte le scelte prese in questi anni negli organi decisionali dem sono state condivise sempre all'unanimità, quando si prendeva il 40 per cento alle europee e quando si perdeva al Comune, alla Rocca, alle Politiche.
Se ne riparlerà lunedì, quando in direzione dovrebbero intervenire anche i big.
Crisvel