Provinciali, Damiano: "Fatto possibile, ma mi hanno tradito"

Il candidato: "Operazioni losche nella notte, indegne per le mie idee"

Benevento.  

Qualcuno ha tradito palesemente, altri in sordina, ma la somma dei voti che mancano è alta, e il fuoco amico ha portato via almeno 5 o 6 punti percentuali che avrebbero portato comunque a una sconfitta, ma con un 47 o 48 per cento che avrebbe avuto tutte le tinte del miracolo.
Pensa questo Franco Damiano, candidato alla carica di presidente della Provincia, sconfitto da Di Maria, che in una dichiarazione lo ha spiegato palesemente: “L’obiettivo di andare oltre il Pd, partito di cui faccio parte, è stato centrato, nonostante qualcuno abbia lavorato nottetempo a tessere operazioni losche che nulla hanno a che vedere con la mia idea politica di rispetto alle comunità che abbiamo l’onore di rappresentare e a cui tutti devono rispetto”.


Damiano dunque chiarisce che ciò che gli veniva chiesto, andare oltre gli schieramenti partitici e riuscire a intercettare voti di non iscritti e di amministratori non in area Pd l’ha centrato, se poi però vengono meno voti che non avrebbero dovuto essere neppure in discussione è chiaro che l’impresa da ardua diventa impossibile.
A chi si riferisce Damiano? Il conteggio delle schede ha rispettato più o meno i pronostici nella fascia del comune capoluogo, andando anzi, oltre le previsioni, anche tra i comuni più piccoli ci si aspettava un risultato simile, assolutamente sorprendente è stato il numero di schede raccolto in fascia grigia, quella dei comuni al di sotto dei 10mila abitanti. Una fascia che avrebbe dovuto garantire più voti a Damiano visti alcuni comuni controllati dai dem.

Ed è noto che già martedì scorso il dito era stato puntato contro Michele Napoletano, sindaco di Airola: avrebbe votato Di Maria secondo voci interne dopo incontri con esponenti del centrodestra nei giorni precedenti. Damiano parla di “operazioni losche fatte nottetempo”, Napoletano ha smentito, con una dichiarazione ad Anteprima 24: “Ho votato Damiano, ma se avessero candidato me avremmo vinto”, ma in pochi in casa dem gli credono, e per contro, attribuiscono a quelle presunte operazioni un peso tra i 2 e i 3mila voti di travaso.


Ma non basta, in quella fascia, sentendo chi è vicino a Damiano, mancano altri voti: qualcuno che non ha votato Di Maria ma che ha disertato le urne, d’altronde anche Carmine Valentino ha parlato di disimpegni, e in questo caso si parla di Telese, comune a guida Pd, che avrebbe fatto mancare alcuni dei voti  previsti per Damiano. Altri voti sarebbero venuti a mancare a Guardia, altri in area arancione.
Quasi profetica la data scelta per l’apertura delle urne dunque: quella di Ognissanti, o Halloween, la notte delle streghe…probabile che ora in casa dem si apra la caccia.  

Crisvel