Ospite dell'ordine degli architetti sanniti, il candidato governatore del centrosinistra Enzo De Luca ha ammesso che qualche “impresentabile” fra le sue liste civiche poteva essere evitato, ma ha denunciato con forza la campagna stampa contro la sua compagine.
«E' vergognoso che una giunta eletta da Cosentino e che fa campagna elettorale con il figlio di Cesaro sia qui a sindacare sulla mia squadra – ha detto l'ex sindaco di Salerno – . Anche se 2-3 nomi presenti nelle mie liste civiche non andavano candidati», ha ammesso. Per poi chiarire che «l'ammuina nazionale è una cosa vergognosa. Abbiamo una squadra eccezionale, quindi dico no agli attacchi strumentali».
E sulle fratture interne al Pd? «Francamente non me ne sono accorto. Credo siano cose fisiologiche in una campagna elettorale. E' chiaro che ogni candidato combatte per essere eletto», ha liquidato la questione sannita. Non sono mancati gli appelli al Sannio, dettando l'agenda delle «priorità» che devono passare per infrastrutture e agricoltura.
De Luca è stato ospite dell'ordine provinciale degli architetti, ai quali ha snocciolato i suoi impegni elettorali: «Ci sono 400mila euro per le pratiche pendenti del condono. La mia idea è che sia opportuna una convenzione con gli ordini professionali per smaltirle, visto che i Comuni non ce la possono fare». E ancora: «Il tariffario delle opere pubbliche va stabilito ad inizio anno, non alla fine. E' così difficile?», la domanda rivolta ad un pubblico chiaramente interessato all'accelerazione delle procedure burocratiche «che affossano la regione». Ribadito l'impegno a «spendere meglio e bene i fondi europei. Non come nell'ultima accelerazione della spesa, che rischia di portare i Comuni al dissesto se non rispetteranno i tempi previsti». E un impegno: «La mia idea – ha detto alla platea dei professionisti sanniti - è di non prevedere più Vas, Via e autorizzazioni varie per piccole opere urbanistiche».
Con uno slogan che ha chiuso l'incontro: «Se vinceremo le elezioni, tratteremo la Campania come Berlino dopo la seconda guerra mondiale. Piccoli accorgimenti non servono, abbiamo bisogno di una vera rivoluzione».
Giovanbattista Lanzilli