Nel Sannio terra e clima ottimali per il vino di assoluta qualità. E' quanto emerge da una ricerca ventennale sulle coltivazioni vitivinicole della provincia di Benevento, realizzata dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo che fa capo al Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Lo studio, condotto in collaborazione anche con istituti di rilevanza internazionale tra cui il francese Institut National de la Recherche Agronomique di Anger, per oltre 20 anni ha analizzato il territorio della provincia di Benevento che con oltre 11 mila ettari di superficie vitata ricopre circa il 64% dell’intera superficie viticola campana, produce 1 milione di ettolitri di vino, conta 7900 imprese, rappresentando probabilmente il primo sistema viticolo regionale, oltre che la forza trainante dell’economia locale.
“Anche il Cnr oggi ci conferma che il vino del beneventano è una delle eccellenze vinicole dell'Italia e che la nostra intuizione di puntare sull'agroalimentare e sulle eccellenze del nostro territorio, come appunto la produzione vinicola, sia giusta”. Così Erasmo Mortaruolo, candidato del PD al consiglio regionale della Campania, ha commentato il risultato dello studio del Cnr, reso noto con un articolo pubblicato su Il Corriere della Sera.
“Nei miei incontri – continua- con i cittadini del Sannio e nel mio programma elettorale ho più volte ribadito come la nostra vera ricchezza sia l'unicità del nostro paesaggio e dei nostri prodotti. Abbiamo un territorio incredibile per potenzialità ancora non pienamente espresse.
Partendo dal vitivinicolo si può arrivare ad un concetto di sviluppo, che coinvolga non solo il settore agricolo, ma anche quello culturale, attivando corsi di studi che abbiamo una ricaduta occupazionale sul territorio attraverso ad esempio una cooperazione permanente con l’Università, gli Istituti scolastici, come l’Agrario e l’Alberghiero; ed il settore del turismo enogastronomico, culturale e del benessere. Sempre i ricercatori del Cnr ci ricordano infatti che per la sua rilevanza paesaggistica, oltre che produttiva, la provincia di Benevento è stata recentemente proposta come patrimonio dell’Unesco.
In questo visione di sviluppo del Sannio si innesta il potenziamento della rete infrastrutturale, non solo quella materiale, come il completamento Caianello – Telese o l'Alta Capacità Napoli – Bari, ma anche quella informatica,che permetterà alle attività produttive e alle strutture ricettive di comunicare e farsi conoscere fuori dai confini della nostra provincia. Oggi, infatti, proprio il digital divide rappresenta un forte limite anche per il nostro settore turistico.
Di concerto con gli attori dello sviluppo locale, puntiamo ad individuare un comune obiettivo per la valorizzazione dei prodotti tipici. Invitiamo, ad esempio, alcuni dei più importanti importatori di prodotti enogastronomici, ospitiamoli nella nostra terra, raccontiamogliela. Il marketing territoriale deve tornare di moda.
Il nostro Sannio ha tutte le caratteristiche per riprendersi il ruolo di primo piano che merita. Ma per farlo non possiamo più pensare di disegnare il futuro con la gestione dell’ordinario o illuderci, e peggio illudere, che bastino delle feste di piazza per rilanciare l'economia. Occorre attuare una filiera istituzionale. Apriamo una stagione di concertazione permanete, mettiamoci tutti intorno ad un tavolo ed invertiamo la rotta, iniziando per esempio a lavorare concretamente ad un marchio “made in Sannio”. Attiviamo con una cabina di regia in grado di intercettare i fondi europei e soprattutto capace di investirli per lo sviluppo di tutto il territorio, e non solo per prebende elettorali o per gli interessi degli amici e degli amici degli amici”.
Redazione