Mastella: "Tumori da Terra dei Fuochi? Un altro bluff"

“La mia una battaglia non più solitaria. Come per la Caianello-Benevento sindaci con me”

Benevento.  

(fed. fes.) - "Ci sono clamorosi casi di tumori che proverrebbero dalla provincia di Caserta? Se così fosse siano le altre province a cedere posti letto a Benevento e non il contrario".

Clemente Mastella, sindaco di Benevento, prende spunto dal dibattito da tempo avviato da Ottopagine sul futuro della sanità nel Sannio e interviene sull’ipotesi di accorpare l’azienda ospedaliera Rummo con il Sant’Alfonso De Liguori di Sant’Agata De Goti. Unificazione, scopriamo da una nota ufficiale diffusa dalla Direzione regionale Tutela della Salute e dalla Direzione generale dell’A.O. Rummo, necessaria a far fronte ad un’ondata di neoplasie, attese grazie alla vicinanza della Valle Caudina con la Terra dei Fuochi. Di qui la previsione, inserita nel Piano ospedaliero 2018, della creazione di un Polo oncologico a Sant’Agata De’ Goti.

“Non vedo la ragione di questa inutile polemica sulla sanità beneventana”, si lamenta l’ex Ministro di Grazia e Giustizia, “da parte di dirigenti che hanno il dovere di rispettare le regole e dare indicazioni strategiche.  Ridicole, poi, le accuse che sarebbe colpa della politica sannita l'eventuale messa in discussione del Dea di 2 livello. Per altro, voglio ricordare che le mie obbiezioni sono state fatte proprie dalla maggioranza dei sindaci e dalla quasi totalità della classe parlamentare”.

E’ proprio sulle profonde “anomalie” che si rilevano dalla nota ufficiale (due alti dirigenti che fanno commenti di natura politica e preannunciano possibili conseguenze negative?) che il sindaco di Benevento pone l’accento parlando di un vero e proprio inganno da parte del governatore De Luca e del Partito democratico sannita.

“La mia battaglia, oggi non più solitaria, ha svelato un bluff, come ho fatto anche con una strada, la Caianello-Benevento, che a regime, forse - perché addirittura per il tratto Faicchio-Caianello mancano i fondi -  vedrà la luce forse tra 16 anni da ora. Ma perché non dire la verità…”, chiosa l’ex Guardasigilli sfruttando una storica citazione, “…dire la verità è rivoluzionario, diceva Gramsci”.