Aumento Tari. Di Dio (Pd) attacca e spiega numeri e fatti

"Tutto si è ridotto ad uno sterile attacco alle mie pregresse esperienze amministrative in Asia"

Benevento.  

Il Consigliere comunale del Partito Democratico Italo Di Diao snocciola numeri e fatti che riguardano l'Asia, l'azienda partecipata che sa Benevento si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Un lungo intervento, quello dell'esponente dell'opposizione, che arriva dopo il consiglio comunale sulla Tassa Rifiuti 2018 che comporterà degli aumenti significativi per i cittadini. Di Dio era intervenuto durante l'assise ed aveva espresso le sue perplessità che si erano concluse con il voto contrario alla delibera adottata. Intervento che era stato seguito dalla risposta del sindaco Mastella.

“Ho espresso il mio voto contrario alla delibera motivandolo attraverso un’attenta analisi delle voci che determinano la  Tassa Rifiuti che i cittadini si troveranno a pagare da qui a breve” spiega Di Dio che poi entra nel vivo della questione con un'analisi di gestione e costi: “Analisi che speravo potesse stimolare un’interessante dibattito in Consiglio Comunale e che fosse soprattutto utile ai cittadini per comprendere come il Comune impiega il loro denaro, ma che invece è stata strumentalmente ricondotta dal primo cittadino sui binari della banalizzazione mediatica, infarcita dall’ennesimo “quando c’eravate voi…”. Pensavo si focalizzasse la discussione sul tema TARI, un tributo quantificato in circa 17.200.000 di euro che viene destinato in parte all’azienda ASIA (circa 11.736.000) ed in parte alla copertura dei costi del Comune per le relative spese (circa 5.463.000). Riguardo queste ultime, dopo aver chiesto lumi in commissione Finanze, ho espresso il mio disappunto sulla quantificazione delle stesse. In particolare, ho ritenuto eccessiva e non dettagliatamente motivata l’ammontare dei costi del personale comunale impiegato per l’Ufficio Tributi (200.000 per 4 unità), per l’Ufficio Vigilanza e Ambiente (400.000) nonché i  fondi rischi, crediti inesigibili e interessi da anticipazioni (per circa 800.000 euro) che imputavo a mio avviso, ad una inefficiente azione di recupero dei tributi da parte del Comune che, presumendo a monte una percentuale di inesigibilità così elevata, fa ricadere su chi paga anche coloro che non pagano. Cosi come per l’annoso caso FIBE, un debito residuo del valore di 650.000 euro nato da un accollo del Comune del 2004 e riconosciuto anche dall’attuale amministrazione nel Conto Consuntivo 2016. Per quanto poi riguarda i costi dell’Asia, mi sono semplicemente limitato ad esprimere le mie perplessità sulle previsioni fatte dal management aziendale. In particolare ho rappresentato al Consiglio che la previsione di riduzione della spesa rispetto alla precedente gestione era sostanzialmente limitata ai costi del personale che nonostante le assunzioni di 40 lavoratori,  di 2 dirigenti e di 3 amministrativi interni, subivano una eccessiva riduzione. Perplessità – ricorda Italo Di Dio - che avevo già manifestato in commissione Finanze allo stesso amministratore Madaro della cui professionalità, come ho ribadito in consiglio comunale, ho grande rispetto pur non condividendone le scelte gestionali. Per il resto non notavo significative riduzioni di spesa rispetto alla precedente gestione ed anche le consulenze, nonostante le prescrizioni del piano di razionalizzazione, non mutavano nella sostanza ma solo nella provenienza geografica degli stessi professionisti molti dei quali, come gli stessi dirigenti selezionati, provengono da fuori Provincia”.

Per questi motivi Di Dio aveva invitato “l’amministrazione ad una maggiore attenzione verso i nostri professionisti che ritengo meritino l’opportunità di essere valorizzati dalle istituzioni locali al pari dei tanti giovani laureati della nostra Facoltà della quale la stessa Serluca è docente. Un’analisi sulla TARI quindi molto più ampia rispetto a quanto Mastella ha tentato di far credere, minimizzandone i contenuti e valutandola con la stessa superficialità e approssimazione che adopera in talune scelte amministrative. Ovviamente, come spesso capita quando ci si misura con chi non approfondisce le questioni ma si limita ad esprimere giudizi frettolosi o tipici del passaparola, non ho riscontrato alcuna risposta ai tanti dubbi manifestati, così come sulla delicata questione non si è sviluppato un briciolo di serio dibattito. Il tutto – rimarca il consigliere comunale del Pd - si è ridotto ad uno sterile attacco personale alle mie pregresse esperienze amministrative in Asia, del tutto fuori contesto e privo di una benché minima conoscenza di atti e fatti. Ho già precisato in altre occasioni di aver concluso la mia personale esperienza nel Cda dell’Asia per aver assunto posizioni totalmente autonome non più in linea con l’indirizzo politico palesando anche, formalmente, la mia contrarietà a scelte aziendali riguardanti la gestione del personale che seppur lecite, vennero da me considerate quantomeno inopportune. Le ipotesi di concorso per un dirigente amministrativo, poi per un dirigente del settore legale e infine l’assunzione negli uffici amministrativi di un dipendente dell’allora Amts vennero da me più volte ostacolate ed oggi il destino ha voluto che alcune delle stesse circostanze si ripropongano con l’attuale amministrazione. Pertanto, in coerenza con il mio agire nell’esclusivo interesse della collettività, continuo, oggi come allora, a seguire le mie idee senza alcun condizionamento. In quella circostanza, dopo la mia defenestrazione, mi venne anche proposto di rimanere in ASIA come Revisore dei conti ma rinunciai perché mi sembrò una scelta eticamente sbagliata. Lasciai comunque un’azienda sana con un bilancio in utile di 50.000 euro, un patrimonio netto di circa 1.000.000 di euro ed una raccolta differenziata superiore al 65 %, tutti dati facilmente rinvenibili dai bilanci. Per quanto riguarda la stratosferica consulenza di oltre 400.000 euro data ad un consulente per uno o pochi anni ho pensato per un attimo fosse il classico “pesce d’aprile”. Poi mi sono reso conto che era invece un tentativo, maldestro, di inquinare la mia onorabilità con una notizia inventata di sana pianta e riferitagli da qualcun altro (visto che negli anni precedenti al 2016, Mastella a Benevento non si era mai interessato e non era neppure residente). Un sindaco non può parlare per 'sentito dire', ma è tenuto a verificare la fondatezza di ciò che afferma in presenza di fonoregistrazione. Comunque, a scanso di equivoci – conclude Italo Di Dio -, invito chiunque a visionare il sito aziendale dal quale si possono facilmente estrapolare tutte le consulenze attuali e passate. Così ognuno potrà farsi un’idea su chi snocciola numeri aderenti alla realtà e chi, invece, per il semplice gusto della ripicca, sciorina inesattezze”.