Impianti sportivi, Paglia risponde ai 5 Stelle

Il presidente della commissione Sport: Ecco cosa abbiamo fatto...

Benevento.  

Luca Paglia, presidente della Commissione Sport al Comune di Benevento interviene dopo la nota del Movimento 5 Stelle sull'affidamento degli impianti sportivi e non solo. 

“La maggioranza dell’Amministrazione comunale, in piena aderenza ad in ossequio ai principi ed alle direttive di cui al programma elettorale nonché del programma di mandato – spiega Paglia -, relativamente alla gestione delle strutture sportive, ha intrapreso un’opera di straordinaria amministrazione mai svolta negli ultimi venti anni.

Si è rilevato pertanto che: in alcuni casi – scrive Paglia - non vi era procedura di evidenza pubblica nell’affidamento degli impianti mentre oggi vi è la pubblicazione dei bandi per iniziativa di questa Amministrazione; alcuni gestori erano e  in alcuni casi sono  a tutt’oggi morosi ( con le precisazioni che fornirò di seguito ) per rilevanti somme nel pagamento del canone; alcuni gestori addirittura concedevano in sub – affitto la struttura senza previo assenso del Comune ed in un caso in particolare, le chiavi della struttura erano consegnate dal gestore ad un esponente della malavita locale che provvedeva ad una gestione “di fatto”; la concessione di un “monte orari” da parte dei gestori a terzi non era controllata da nessuno e prevedendo il regolamento comunale che il gestore retroceda una quota parte dell’incasso all’Ente mi è parso necessario seguire e verificare anche tale aspetto.

Stante la grande confusione innanzi esposta, la Commissione provvedeva ad un’attività - si ripete mai svolta prima - della quale il Consigliere Sguera dovrebbe rendere il merito innanzitutto al Sindaco. Con il difficoltoso recupero della pertinente documentazione e con la audizione dei singoli gestori, ben diciannove, in seno alla Commissione, si è rilevato: una cattiva pregressa pratica amministrativa e un ulteriore vulnus nei conti pubblici, atteso il mancato incasso di rilevanti somme e la impossibilità, in molti casi, di provvedere al recupero ( si guardi sulle difficoltà di incasso da parte dell’Ente la relazione sul dissesto del Collegio dei Revisori ); un ulteriore danno economico, consistente nel procrastinare, sine die, convenzioni scadute, che prevedevano a suo tempo un canone ad oggi non più rispettoso di un criterio di mercato; la violazione di qualsiasi elementare principio di concorrenza e di libero accesso ad iniziative economiche private. 

Ad oggi – continua il presidente della Commissioni Sport -, si può essere certi che sono stati pubblicati numerosi bandi, anche questi vagliati minuziosamente dall’Osservatorio per gli impianti sportivi, come previsto dal Regolamento comunale;   sono stati recuperati alla comunità l’impianto di via N. Cosentini e di Capodimonte che erano oggettivamente gli impianti che destavano maggiori criticità;  sono stati chiesti ed ottenuti fondi per la riqualificazione delle strutture, sia con il bando Coni “Sport e periferie” sia con il “Piano periferie” oltre che con i fondi speciali di emergenza post – alluvione.

Omette anche altra fondamentale considerazione l’esponente “Cinque stelle” : il costo irrisorio della Commissione da me presieduta determinerà un beneficio enorme per la collettività con la volturazione di numerose utenze dapprima inspiegabilmente intestate al Comune;   si tratta di centinaia di migliaia di euro.

Insomma, non rivendichi il partito “Cinque stelle” il primato dell’onesta’ e della supremazia etica, perché la “rivoluzione della normalità” promessa in campagna elettorale si è attuata eccome. Ne siano testimonianza, per rispondere nello specifico alla nota del Consigliere Sguera, che per il “Palaparente” ed il “Paladua” sono state inoltrate dalla mia Commissione circa sette inviti/diffide ai Dirigenti competenti e ad oggi attendo dagli stessi un cenno di riscontro. Certamente la vicenda avrà un seguito e non sarà consentita alcuna “rendita di posizione” in capo a nessuno.

Analogo discorso per lo stadio "Ciro Vigorito", si paga lo scotto di anni di disamministrazione targata PD nei quali non è mai stata tracciata una linea nei rapporti credito - debito tra l'Ente e la società. Oggi ci troviamo a dovere acquisire documentazione datata dieci anni addietro, che va verificata con attenzione, con i tempi,  anche amministrativi che tutto ciò determina.