Spina Verde, M5S: "Si sta smarrendo laicità istituzionale"

Sguera e Farese intervengono sulla gestione dell'opera a Rione Libertà

Benevento.  

La gestione della Spina Verde va affidata obbligatoriamente a soggetti istituzionali? Anche se questo vuol dire tagliare fuori completamente la cittadinanza e dunque venir meno all'idea sulla cui base è nata la Spina Verde? 
Se lo domandano i Cinque Stelle, con i due portavoce in consiglio comunale. Sguera e Farese. 
Secondo loro a nulla vale la critica, aspra, che Mastella fece a Pepe in campagna elettorale, per una inaugurazione senza collaudo fatta a suo dire solo per raccattare voti, se poi nulla si è fatto: "Sicuramente il Sindaco Mastella ha avuto ragione nello stigmatizzare l’inaugurazione della Spina Verde in piena campagna elettorale (maggio 2016), utilizzata da Fausto Pepe come grande spot (inducendo alcuni a pensare ad un voluto ritardo dei lavori cadenzati sul calendario politico) nel quartiere che, a torto o a ragione, viene considerato decisivo per le sorti delle campagne amministrative. Opera priva di collaudo, senza convenzioni con i soggetti che avrebbero dovuto gestirne le varie strutture, senza sorveglianza. Insomma, il disastro avvenuto, con devastazioni ingiustificabili (che testimoniano, se ce ne fosse bisogno, il degrado culturale, mai seriamente affrontato da nessuna amministrazione, di un pezzo di città), era ampiamente annunziato, purtroppo. Eppure si tratta di uno degli interventi del (discusso) PIU Europa maggiormente riuscito e coerente con gli intenti del finanziamento europeo.

Detto questo, ad un anno e mezzo dal suo insediamento, il Sindaco non può più accampare scuse di sorta. Suo era il dovere di vigilare sull’opera, suo il dovere di stipulare quanto prima convenzioni con soggetti qualificati a gestire le strutture. Al di là dei tentativi andati male (in particolare l’atto di indirizzo di febbraio con cui si assegnava la Mediateca alla GE.SE.SA.), sono fin troppo evidenti scelte di fondo molto discutibili.
Il rischio che si sta correndo è, chiaramente, quello da una parte di smarrire la “laicità” delle istituzioni, dall’altra di smarrire le potenzialità di crescita sociale e culturale che le strutture in oggetto portavano con sé nel caso in cui fossero state gestite in sinergia con il quartiere.

Non si tratta di difendere a priori le azioni dei soggetti sociali che operano nel Rione Libertà, ma bisogna riconoscerne il ruolo di proposta e di avamposto. Essersi chiusi al dialogo e aver privilegiato scelte tranquillizzanti e burocratiche ci sembra un’occasione perduta di questa Amministrazione. L’ennesima...

Poiché la delibera (che abbiamo visionato e non ancora ad oggi è stata pubblicata) ricalca quella per la GE.SE.SA., in cui si vincola l’Ente gestore a mettere a disposizione la Mediateca «ai giovani, agli studenti e alle associazioni che operano nel Rione Libertà» non ci resta che vigilare affinché tale compito sia correttamente adempiuto. Anche se se ci chiediamo come e, soprattutto, con quali contenuti?"