Un addio al veleno quello di Delia Delli Carri dall'opposizione. Da tempo a disagio, la Delli Carri in varie occasioni aveva però ribadito la volontà di rispettare il mandato degli elettori, restando in maggioranza, anche dopo l'addio dalla Giunta di Erminia Mazzoni, vista la grande amicizia che le lega (leggi qui).
Un atto, però, ha fatto da casus belli: l'utilizzo di fondi destinati all'immigrazione per gli spettacoli natalizi. Tema, l'immigrazione, su cui Delia Delli Carri è particolarmente sensibile, visto il suo impegno quotidiano in Caritas.
La consigliera infatti spiega: "Ho ufficialmente comunicato al presidente del consiglio comunale il mio distacco dal gruppo consiliare lista Mastella. Prima del formale invio ho sentito di informare il sindaco della mia decisione.
Già tristemente impegnata a rincorrere atti relativi a concorsi “natalizi”, nomine “improvvisate”, assunzioni “dubbie”, mi imbatto nella delibera del 22.12.17 n. 209 nella quale leggo che €. 40.000,00 del “Fondo Immigrazione – Accoglienza e garanzia dei diritti – Programma flussi migratori, Interventi per lo sviluppo della coesione sociale, garanzia dei diritti, rapporto con le confessioni religiose” sono stati distolti a favore dell’evento “InCanto di Natale”. E’ la a goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quello che ho votato con la variazione di bilancio approvata in Consiglio il 19.12.17 è che tali somme “… potranno essere liberamente impegnate per progetti di miglioramento dei servizi o delle infrastrutture utili e attesi da tutta la comunità locale ….” e non certo per accendere le luci di Natale".
Delli Carri ha lamentato inoltre la scarsa unione tra i consiglieri e l'imposizione di mantenere un profilo quasi afono all'interno della maggioranza come conditio sine qua non per restarci: "Un anno e mezzo di navigazione a vista in solitaria. Nessuno spirito di squadra, nulla più dei progetti e delle promesse della campagna elettorale, solo una forma di squadrismo low profile in base al quale non devi pensare ma contare. La mia prima esperienza la immaginavo diversa e voglio che sia così. Voglio sentirmi onesta con i miei elettori e per farlo non posso continuare a rappresentarli assecondando senza diritto di parola azioni e iniziative assunte altrove.
Il regolamento del comune, all’art. 13, stabilisce che “ 2. Ciascun consigliere è responsabile, personalmente, dei voti che esprime in favore o contro i provvedimenti discussi ed approvati dal Consiglio Comunale. 3. Ogni consigliere, nel rispetto delle procedure di cui al presente regolamento, ha diritto di: - Esercitare l’iniziativa per tutti gli atti e i provvedimenti sottoposti alla competenza deliberativa del Consiglio; - Presentare all’esame del Consiglio interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di risoluzioni.”.
Da oggi voglio semplicemente esercitare queste mie prerogative.
L’appartenenza ai gruppi di maggioranza tra i vincoli di ingaggio prevede che non puoi svolgere interventi in aula né fare attività di sindacato, non puoi cioè fare il consigliere comunale.
Ho tre anni e mezzo davanti per recuperare e per costruire una doverosa azione di risposta alla fiducia che i cittadini mi hanno accordato. In questo modo mi sembra di tradirli.
Non aderisco a nessun gruppo. Lascio un po’ di spazio a quel certo movimentismo verso la maggioranza, dai banchi dell’opposizione".