Zarro: «Fondi europei, l'utilizzo nel Sannio è deludente»

Il capogruppo del Pd a Palazzo Mosti torna sui finanziamenti europei

Benevento.  

Come già spiegato nei giorni scorsi, il Partito Democratico cittadino ha forte attenzione per i fondi strutturali europei. Per questo, dopo l'approfondimento di ieri del capogruppo Giovanni Zarro, è stato annunciato un appuntamento per discutere della questione. 

«L’incontro del 28, aprile, con l’intenzione di fare chiarezza su ciò che avvenuto nel settennio trascorso. Facendo, appunto, un bilancio di quanto realizzato e di quanto, ahimè, non si è riusciti a fare. Lo scopo, naturalmente, è di stimolare la comunità sannita di apprezzare le piste utili per ampliare le potenzialità di intercettare finanziamenti resi disponibili dalla finanza europea.

I finanziamenti utilizzati dal Sannio, nel primo e nel secondo settennio della politica di convergenza dell’UE, non possono soddisfare alcuno. Se ancora parliamo di desertificazione! L’esiguità della spesa applicata allo sviluppo ed alla crescita indigna! Indigna al solo pensiero che queste somme sono destinate, sono finalizzate, proprio, per colmare il gap tra le zone arretrate, economicamente, come il nostro Sannio, e quelle ricche, economicamente, del Nord Italia o del centro Europa. E finora, ci si riferisce allo scorso settennio, fra qualche tempo riflettiamo sui risultati relativi al settennio chiuso al 2013, ..e finora, si diceva, a fronte delle acute esigenze di sviluppo si è stati tanto bravi da restituire all’UE, una parte, una buona parte, dei fondi che la stessa Europa ci aveva assegnati per liberarci dalla arretratezza. O si è stati tanto bravi, che alcune zone non hanno affatto beneficiato dei fondi europei o ne hanno beneficiato con il contagocce! Malgrado i proclami di tanti e di tutti, il Sannio è ancora al palo! Non ci si è riusciti a “sfamare” pur avendo cibo a disposizione!

Il secondo appuntamento avrà un aspetto più operativo. Bisognerà rendere chiara alla platea politica sannita le proposte finanziabili, i soggetti che possono attivare e realizzare le iniziative. I cronoprogrammi relativi. Si insiste molto su questo. Stimolare una visione “industriale” del fare! Per evitare la tristezza di essere sempre buon ultimi!»

Redazione