Diretta: Il presidente del parlamento europeo Tajani in città

"Non sarò il candidato premier del centrodestra"

Benevento.  

È  arrivato a Palazzo Mosti il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Saluti nella stanza del sindaco Mastella con il primo cittadino e le autorità. A breve la conferenza stampa

Ecco Mastella: "Tajani persona di assoluto prestigio, lo dimostra la sua elezione a presidente. A lui titolata anche una strada in Spagna. Speriamo che faccia qualcosa per farsi intitolare una strada anche qui".

Tajani: "sono qui per dare um segnale ad Europa del sud. Solo guardando al sud si possono vincere grandi sfide come immigrazione e occupazione. Ci sono difficoltà nell'uso dei fondi europei, si deve fare meglio. Con nuove norme per calamità naturali con cofinanziamento al cinque per cento c'è una grande opportunità. Sono sicuro che Mastella saprà trasformare questa amministrazione mostrando attenzione a ciò che accade in Europa. Ue non è la cassa del Mezzogiorno ma ci sono grandi opportunità. Serve rinforzare il sud se vogliamo combattere e vincere la sfida della disoccupazione giovanile: no finanziamenti a pioggia, ma interventi seri. In questa terra grandi realtà che non devono essere penalizzati da Napoli, ma collegare i suoi flussi turistici a Benevento". Referendum? Autonomia amministrativa va bene, secessione no. Non so se maggiore autonomia può essere utile per il Sud. Non credo sia il primo problema del sud, servono infrastrutture, porti, e aeroporti più moderni. Vergognoso che sud non abbia infrastrutture efficienti come quelle del Nord". Serve aiutare le imprese. Dimentiicate che un domani i vostri figli vengano tutti a lavorare in comune o in Regione. Vanno aiutate e rafforzate le imprese. Io candidato premier? No, voglio continuare a fare il presidente del Parlamento europeo".

Mastella: Benevento non è ancora stata classificata zona economica speciale" Ora si va a San Vittorino.

Tajani accolto a San Vittorino dall'orchestra del Conservatorio che ha suonato prima l'inno italiano e poi quello europeo.
Mastella apre il convegno: "L'Europa vicino al sud, vicino ai cittadini". "Chiediamo a Tajani che si faccia carico di un'altra Europa. Più generosa, federiciana. Serve un welfare comune per davvero, con maggiore solidarietà. Non possiamo essere quelli che patiscono pur avendo un patrimonio enorme. Serve fiscalità comune: non è possibile chr grandi gruppi vadano in Irlanda per usufruirne di fiscalità di vantaggio. Certo qui al Sud non possiamo stare solo ad aspettare la manna dall'Europa. Vogliamo credere nell'Europa per guardare a qualcosa che ci crei speranza".

Parla il presidente di Confindustria, Filippo Liverini: ringrazio Tajani e do il bentornato a Lauro Panella. Il Sannio ha dimostrato di avere grandi capacità, L'Europa però ora viene percepita come un insieme di regole più o meno giuste. Dobbiamo tornare alla visione dei padri fondatori. I finanziamenti sono importanti, ma serve una rete di relazioni. La nostra provincia dopo cinque anni e ventimila posti di lavoro persi ha ricominciato a crescere, poi è arrivata l'alluvione e ha spazzato via tutto. Ma anche in questo caso le imprese si sono rialzati. Regione dopo un anno ha pubblicato un avviso pubblico, ottimo, ma scarso nelle risorse. Solo tre ammesse, non è giusto che le altre imprese restino a bocca asciutta. Bastano cinque milioni di euro, cifra irrisoria ma vitale per quelle aziende. Tajani si spenda a tal proposito. Interviene Nicola Romano presidente di Confcommercio: ci auguriamo di mutuare modelli positivi. Chiediamo a Tajani di ricordarsi del nostro comparto.

Interviene Gennaro Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti: "sono state messe in campo strategie errate negli ultimi vent'anni per il Mezzogiorno. Dettate da alcuni economisti: qui sono stati creati solo capannoni abbandonati, sono rimaste solo le industrie legate al territorio. Quelli che abbiamo portati al sud dandogli le risorse sono scappati. Il Mezzogiorno ha una strada di crescita possibile legata al cibo, al turismo. Grazie a Dio l'agricoltura non ha più immagine di vent'anni fa. Dobbiamo concentrarci su questi temi. È in discussione l'utilizzo del bilancio per i prossimi sette anni: si salvaguardino risorse per l'agricoltura, premiando il lavoro. Alluvione? Grave non ci sia dibattito. Mi auguro si discuta di tutto ciò".

Ecco il direttore della Caritas di Benevento, don Nicola De Blasio: "si è voluto dar voce ai poveri. Loro possono salvare questo mondo. Stiamo tentando di creare un modello: nom vogliamo chiedere nulla all'Europa. L'Europa per anni ha garantito pace prosperità e sviluppo, ora è tutto impazzito. Si alzano muri, si interrompono realzioni umane. Noi come Caritas abbiamo messo in campo strategie conosciute, la rete dei piccoli comuni del welcome. C'è una maggioranza di comuni piccoli: al sud si candidano ad innovarsi e a innovare il loro welfare. È nelle grandi periferie che si creano problemi. Vogliamo gli sprar: permettono di mantenere rapporti ed equilibri, evitando grandi numeri che fanno solo business. I migranti fruttano più della droga. C'è aggressione del gioco d'azzardo: guadagnamo dal gioco, ma poi spenderemo quei soldi per curare chi si ammala di gioco. Dobbiamo fare in modo da trasformare le fragilità in risorse".

Interviene di nuovo Tajani: "L'Europa così non va. Mancanon la politica, c'è troppa burocrazia. Gli ordini li deve dare la politica. Servono più politici, più leader, oggi ce n'è una sola ed è la Merkel. Tanti paesi vogliono chiudersi nei loro egoismi, serve una svolta per far continuare il sogno dei padri fondatori. Io non me la prendo coi partiti populisti, cerco di capire perché vengano votati da tanta gente. Perché non gli diamo le risposte che cercano, in particolare su lavoro ai giovani, immigrazione e terrorismo. Su occupazione non servono soldi a pioggia ma mettere i territori in condizioni da avere opportunità per creare nuovi posti di lavoro. Non bisogna creare ostacoli all'intraprendenza dei territori. Ha ragione Masiello quando dice di non snaturare la vocazione dei territori. Guai ad abbandonare le zone interne: ma serve un'agricoltura moderna basata sulla qualità. Questione bilancio: se vogliamo creare occupazione dobbiamo sostenere l'economia reale, non la finanza. Agricoltura deve essere nuova. Serve un Erasmus per giovani agricoltori. Altro grande problema è quello dell'immigrazione: il problema è stato sottovalutato da molti stati membri, in molti hanno pensato che tanto gli immigrati arrivano in Italia e stop. Alcuni immigrati non venivano registrati con la speranza che andassero via. Non si è lavorato su distinzione tra rifugiato e migrante economico. I migranti economici arrivano principalmente dall'Africa: la loro popolazione cresce in maniera esponenziale, e hanno problemi come la desertificazione, le carestie, la siccità. Per questo sono portati a scappare. Bisogna risolvere il problema in Africa, in una sorta di piano Marshall".