Si è discusso di lavoro e sviluppo ieri nel convegno di Confindustria Benevento ad Airola. Un incontro che ha creato discussione e interesse relativamente al futuro del Sannio e della Valle Caudina. Futuro che passa necessariamente per lo sviluppo: tra carenze infrastrutturali e fragilità strutturali del territorio sannita infatti, la crisi degli ultimi anni è stata particolarmente cruenta con il territorio, è innegabile che per invertire il trend serve qualcosa che vada oltre l'ordinarietà.
Da una riflessione profonda bisognerebbe partire secondo l'avvocato Vittorio Fucci di Airola, ex assessore regionale ed in platea ieri all'incontro di Confindustria.
Ha affidato le proprie riflessioni ai social Fucci, spiegando: “Ieri ho partecipato al forum di Confindustria, che si è svolto nel teatro comunale di Airola.Tra alcune cose sensate che ho ascoltato ,la più interessante è stata quella detta da Liverini,il Presidente di Confindustria Sannio: "Il Sannio non potrà decollare ed attrarre investitori ( solo interessati ai contributi pubblici), senza avere strade ,strutture ed infrastrutture ,quasi tutte inesistenti nel territorio sannita."
Io aggiungo: "Il Sannio ,prima ancora di decollare ,finirà di morire con la desertificazione demografica,perché non ha le strade ,le strutture e le infrastrutture".
Da questo punto parte Fucci, che va oltre, chiedendo che si analizzino gli errori del passato per trarne insegnamento. E dunque, secondo l'ex assessore regionale, bisognerebbe guardare a tutta la storia del Sannio dal dopoguerra ad oggi, senza glissare su intoppi ed errori: “Questa riflessione – spiega Fucci - deve rappresentare l'occasione per tentare di capire :1) cos'è accaduto nella nostra provincia sul piano politico dal dopoguerra ad oggi; 2) per capire il danno, speriamo non irreversibile,prodotto da pochi personaggi gonfi di parole vuote, che hanno egemonizzato il Sannio, in una successione vergognosa; 3) per capire che prezzo hanno pagato quelle poche preveggenti e coraggiose personalità ,che si ribellarono ad un dominio che uccideva il nostro Sannio ,perché privo di intelligenza,di programmazione,di capacità e di amore per la nostra terra. L'esigenza di questa doverosa analisi,non ha l'obiettivo di fare un processo ad alcuni personaggi, ma ha la finalità di capire gli errori gravi da non ripetere,evitando di consegnare o riconsegnare la nostra terra a coloro che l'hanno resa povera ed ultima in Italia.Poi ,cari amici, non ci sarà appello”
Crisvel