L'ira di Viespoli: non dite che sono ossessionato da Mastella

L'ex sindaco all'attacco: hanno distrutto Città Spettacolo, pagheranno per i debiti fuori bilancio

Benevento.  

di Pierluigi Melillo

“Non dite che sono ossessionato da Mastella perché non è affatto vero”. Pasquale Viespoli, ex sindaco di Benevento ed ex sottosegretario al lavoro - ospite a Otto Channel di "Punto di vista" sul canale 696 del digitale terrestre, clicca qui per vedere l'intervista integrale  http://www.ottochannel.tv/ondemand/11/1439/viespoli-contro-mastella-i-cittadini-pagheranno-i-suoi-debiti.shtml - non ci sta a passare sempre e comunque per l'anti- Mastella di turno. “A me di Mastella non me ne frega proprio niente. L'unica ossessione che ho è quella di ripristinare un dibattito politico che valorizzi il confronto delle idee e che impedisca questo scivolamento della città verso il degrado dal punto di vista etico ed estetico. La città è diventata più brutta, è peggiorato il costume politico, ma è evidente che la cifra politico-culturale di questa amministrazione va verso il recupero dei vecchi vizi della politica meridionale, cioè il trasformismo e i cambiamenti che condizionano la vicenda politica della città”.

Non rischia di essere ripetitivo su Mastella?

“Non accetto l'omologazione il che non significa essere sempre contro”.

Ma come giudica il ruolo dei partiti d'opposizione al comune di Benevento?

“La battuta più semplice è che sono partiti e non sono più tornati. Sono evanescenti e privi di classe dirigente. Questi sono ambulanti della politica e Mastella è il più rappresentativo tra di loro perché è un girovago della politica”.

Però deve ammettere che le iniziative di Mastella incontrano il favore del pubblico...

“Ma certo, chi è che non va alla sagra del cicatiello. Ma non scherziamo, che c'entrano la cultura e Città Spettacolo?

Eppure fu lei da sindaco a volere “Quattro notti” a Benevento. Perché?

“Quando Mastella fu sconfitto a casa sua a Ceppaloni gli ho consentito di portare la manifestazione a Benevento. Fui io a dargli l'ok perché era una rassegna che aveva una sua logica. Ho dimostrato all'epoca di non avere pregiudizi, ma siamo nell'ambito dell'avanspettacolo, vi prego: Città Spettacolo era altro”.

Cosa non la convince, allora, oltre alla qualità degli spettacoli?

“L'aspetto finanziario. Ci sono molti punti da chiarire. Ma le lancio una sfida: scommettiamo che ci saranno debiti fuori bilancio per queste iniziative e che verrà fuori un danno erariale che saranno questi amministratori a dover pagare?”.

Staremo a vedere...

“Ma mi lasci dire: governare è altro...”.