I mastelliani contro Di Dio: "Feleppa coraggioso, basta risse"

"Ben venga il contributo del consigliere: dal Pd solita doppia morale"

Benevento.  


"La doppia morale che ispira l’azione del PD non risparmia le esternazioni del consigliere Di Dio che ancora una volta interviene duramente per stigmatizzare l’adesione del consigliere Feleppa al gruppo civico Noi Sanniti per Mastella. La coraggiosa scelta di Feleppa ha generato una sfuriata collettiva che ha fatto registrare gli interventi più improbabili. Una rissa non casuale che ha l’evidente scopo di mischiare le carte per provare a coprire mancanze di storia e di stile, un tiro al bersaglio che più si susseguono le parole di circostanza e più risulta chiaro ai cittadini. 
Di Dio, ad esempio, si spinge finanche ad elencare i punti critici dell’azione amministrativa, questioni su cui per il consigliere di opposizione non sono ancora arrivati i risultati attesi, tra gli altri: Spina Verde, Amts, viabilità e traffico, sicurezza delle scuole, bilancio. Una lista di questioni sensibili di cui però Di Dio omette un dettaglio: sono tutte questioni frutto della gestione PD che ha visto anche Di Dio tra i protagonisti. È chiaro il tentativo della minoranza di mettere tutto in unico calderone per mischiare le responsabilità e rendere meno decifrabile le cause di tanti problemi. 
Ben venga allora il contributo competente e pacato del consigliere Feleppa che per il solo fatto di aver aderito ad un altro gruppo, è stato addirittura sollecitato alle dimissioni. Resta, ad esempio, un mistero in attesa di chiarimenti la diversa sensazione prodotta presso tanti moralizzatori odierni, dall’adesione di tre consiglieri di maggioranza a partiti di altro schieramento. Quelle fuoriuscite non hanno prodotto isterismi nel PD che d’altra parte governa a livello nazionale ed in numerose realtà locali con maggioranza variabili e senza la legittimazione dell’elettorato, a differenza dell’amministrazione comunale di Benevento. 
Infine, se Di Dio è davvero intenzionato a fornire una testimonianza di buona politica e non solo in termini di analisi, ora che il suo gruppo conta solo lui come consigliere può lasciare la carica di capogruppo assicurando un risparmio di tempi e risorse alla collettività".