Feleppa: Non prenderò un euro col nuovo incarico: basta offese

"Questo fuoco di fila mi convince ancora di più della scelta fatta"

Benevento.  

Prova a far chiarezza sulla sua scelta Angelo Feleppa, il consigliere transitato dall'opposizione ai gruppi mastelliani, insignito della delega al verde pubblico. 
Dopo gli attacchi subiti Feleppa dichiara: " Ho assistito con grande meraviglia al dibattito che si è sviluppato sulla mia decisione di aderire al gruppo consiliare Noi Sanniti per Mastella. Al di là delle bassezze e delle insinuazioni, sono contento della mia meraviglia perché testimonia la distanza da un modo di concepire l’impegno politico che sono fiero mi distingue da tanti interlocutori. Innanzitutto mi preme ringraziare il sindaco Mastella che ha voluto affidarmi la supervisione di importanti temi, quali la cura del verde pubblico e i rapporti con i quartieri di Benevento: credo di aver dimostrato che per me la politica è servizio, avere a disposizione un campo dove dimostrarlo e misurarmi è una sfida ostica ma esaltante. Spero di non deludere le attese ma posso garantire sin da ora che il mio impegno sarà massimo e costante".

Un incarico che, Feleppa precisa, è assolutamente gratuito: "A tal proposito, però, mi preme sottolineare che non un euro costerà questo impegno alle casse pubbliche. Ero consigliere e resto semplicemente consigliere. Per trasportare questo ragionamento su un piano più politico: ero iscritto ad un gruppo civico e sarò iscritto ad un gruppo civico. Ero convinto di non aver prodotto alcun terremoto ma data la veemenza delle reazioni è bene precisare anche questi dettagli. Per quanto possa comprenderne le finalità, non posso accettare che gli stessi compagni di cordata che ieri dicevano di stimarmi sul piano personale e professionale, oggi abbiano avviato un fuoco di fila che testimonia, oltre al valore dei singoli, la qualità che troppo spesso caratterizza la politica".

Feleppa poi precisa di non aver mai aderito ad un partito politico: civico era e civico rimane, sebbene da parti opposte: "Mi suona stranissima la richiesta di dimissioni che mi ha rivolto Del Vecchio. Un’enormità alla quale non voglio rispondere con lo stesso stile ma solo rimandando alla libertà che dalla Costituzione fino ai regolamenti comunali viene garantita agli eletti privi di vincolo di mandato. I seggi, al Parlamento come al Consiglio comunale, non appartengono ai partiti, alle liste o alle correnti, ma ai cittadini. Gli eletti durante il proprio mandato, secondo le regole democratiche, rispondono ai cittadini: negare questa circostanza elementare dimostra una visione personalistica che rischierebbe di mettere i consiglieri soggetti a vincoli inaccettabili".

E poi anche Feleppa, come Parente giorni fa, interviene parlando del doppiopesismo Pd: "Non sono intenzionato a polemizzare ma è chiaro che l’attacco alla mia scelta non è casuale: io però non credo che si possa nascondere i propri limiti infangando gli altri. Ricordo, ad esempio, che l’attuale capogruppo del PD fu eletto nella scorsa consiliatura con l’Udeur e quando transitò con il centrosinistra durante il mandato non si registrò alcuna levata di scudi moralistica. O ancora, il segretario cittadino del PD, candidato con me alle scorse comunali, non eletto e per questo diventato segretario cittadino, risulta poco credibile quando richiama una disciplina di partito che sembra esistere solo quando deve tutelare i tutelati. In ogni caso a De Lorenzo come a quelli che sono intervenuti ufficialmente mi sento di assicurare, oggi come avvenuto in passato, un confronto leale ed istituzionale. Altro contegno meritano gli avvelenatori dei pozzi, quelli che magari alimentano su social o reti informali un’azione di discredito che è evidentemente tesa a colpire la mia persona e l’azione dell’amministrazione comunale. Per fortuna, non sono poche le attestazioni di stima, pubbliche e personali, che mi sono giunte in queste ore: ringrazio tutti a partire dall’assessore Russi con il quale collaborerò in piena continuità amministrativa. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai colleghi della maggioranza che mi hanno accolto comprendendo lo spirito dell’iniziativa. Io credo che la politica non sia questo turpiloquio. Non credo di aver commesso alcun atto di lesa maestà ma ho voluto accettare una sfida che è infine il desiderio di chiunque si candidi a governare la cosa pubblica. Quando solo qualche giorno fa, tre consiglieri di maggioranza in blocco hanno aderito ad un partito di altro schieramento, dal PD sono addirittura partite note di compiacimento, il cambio di registro utilizzato oggi nei miei confronti testimonia come fossero false le posizioni di ieri come quelle di oggi: i singoli contano poco, per non dire nulla. L’obiettivo di tanti è togliere il fiato all’amministrazione attiva non migliorare le condizioni della Città, quindi se si riducono i numeri in Consiglio va tutto bene. Se, come nel mio caso, si accetta una sfida nell’esclusivo interesse della comunità, allora è trasformismo. Una coerenza che si commenta da sola, sia per il valore delle tesi espresse che degli interlocutori. Io, adesso, sono anche più convinto delle mie scelte di cui risponderò ai cittadini tutti i giorni, non solo alle prossime elezioni".