“Non volevo soggiacere a ricatti e tradimenti”, così Feleppa, consigliere transitato dalla lista d'opposizione Del Vecchio Sindaco all'omologa di maggioranza “Noi Sanniti per Mastella”, motiva la sua decisione.
Di che ricatti e prepotenze parla? Alla domanda in merito di Federico Festa per Ottochannel tergiversa, dando una non risposta: “Sono legato ad esigenze civiche, non ad altre questioni”. Resta il dubbio dunque su quali siano le prepotenze e i ricatti subiti.
Interpellato da Ottopagine dopo l'intervista Francesco De Pierro, capogruppo Pd in consiglio prende totalmente le distanze dalle parole di Feleppa: “Ricatti? Non so a cosa si possa riferire, nel gruppo queste cose non esistono. Forse a causa dell'inesperienza si vive male un elemento basilare della politica come la disciplina di partito, o l'univocità del percorso dell'opposizione in questo caso. Guardi io comprendo che si debbano trovare giustificazioni, ma l'allusione a ricatti involgarisce ancora di più la situazione, offende lui e il consiglio in generale.
Purtroppo gli scenari di questa legislatura sono questi: sembra più la fine di un secondo mandato che l'inizio di una consiliatura, non si è risolto alcun problema e l'unica cosa cui si assiste sono i balletti. In ogni caso non voglio dilungarmi troppo: non voglio seguire Feleppa e discutere di queste cose, ho un concetto completamente opposto alla politica”.
Opposto è un termine ricorrente nei gruppi di minoranza per commentare il gesto di Feleppa. Del Vecchio, infatti ad Ottochannel, intervistato da Mariateresa De Lucia, sottolineava il passaggio tra due gruppi completamente opposti: “Feleppa si era candidato nella lista Del Vecchio sindaco, cioè quella più vicina al candidato sindaco, e non è stato certo eletto per i suoi 278 voti, ma per la performance della lista. E poi cosa fa? Passa nel gruppo “Noi Sanniti per Mastella”, ovvero la lista completamente opposta, questo è moralmente inaccettabile, a che prezzo poi? Per una delega al verde...decisamente bassino”.
Discorsi su cui Feleppa glissa, richiamandosi rapporto con gli elettori: “E' a loro che devo rispondere, ho esigenze civiche, non ragiono di altre questioni”.
Crisvel