Bocciatura tutale. E' quella che riservano i cinque stelle, all'operato degli ultimi giorni dell'amministrazione comunale di Benevento e in particolare di Mastella.
Comincia dalla vicenda dello staff l'analisi di Sguera e Farese. Smacco evitabile secondo i due consiglieri comunali. Evitabile se Mastella smettesse - dicono - di considerarsi un deus ex machina: " Inutile dire che il nostro monito a evitare tale nomina risaliva agli inizi di gennaio e ricordare la denunzia della illegittimità ripetuta a fronte di ignare (della galeotta “lettera smarrita” del Ministero) frotte di “ultras” mastelliani ora silenti, come Fioravante Bosco. Sarà di monito per il futuro o Mastella continuerà a confidare nel suo tocco magico (che pare svanire giorno per giorno)? "Per questo i Cinque Stelle invocano l'istituzione di una commissione di controllo, annunciata in epoca di ballottaggio, ma mai istituita.
Altro capitolo: la partecipazione alla giornata contro le mafie e l'intervento sull'ordinanza antiaccattonaggio. Una netta caduta di stile secondo Sguera e Farese: "Ieri, nel clima di raccoglimento e commozione dell’Aula Consiliare, dopo la lettura delle vittime delle mafie in occasione della Giornata della Memoria, l’unica voce stonata – e spiace davvero dirlo – è stata quella del Sindaco. Presentatosi alla fine della manifestazione, presieduta autorevolmente dal Vicesindaco, da diversi Assessori e dal Presidente del Consiglio, ha ritenuto opportuno scendere nella polemica spicciola, rivendicando la battaglia contro l’accattonaggio. Non era né il luogo né il momento per farlo, ma avendolo fatto gli diciamo: non è difficile essere forte con i deboli".
E infine l'intitolazione di piazze e strade: "E' tema delicato, non può decidere solo la Giunta, servirebbe una commissione toponomastica". Nel mirino dei Cinque Stelle in particolare l'intitolazione di una via a Cossiga: "Ci sia concesso di dire, al di là del metodo, che troviamo pessima l’intitolazione di una strada ad un ex Ministro degli Interni e Presidente della Repubblica il cui ruolo in alcuni dei momenti più torbidi della storia italiana (dalla morte di Giorgiana Masi al sequestro Moro) è ancora tutto da scrivere"