Assegnazioni case popolari, il M5S interroga il Comune

I consiglieri Farese e Sguera interrogano l'assessore Maio e il dirigente preposto

Benevento.  

I portavoce del MoVimento 5 Stelle di Benevento, Marianna Farese e Nicola Sguera, hanno interrogato l’Assessore al ramo, Patrizia Maio, e il responsabile dell’Ufficio tecnico di riferimento “se e quali controlli si stiano facendo per verificare se gli attuali assegnatari di immobili residenziali conservino i requisiti necessari affinché vi risiedano a pieno titolo (situazione reddituale, patrimoniale et cetera)”. I consiglieri comunali hanno anche chiesto “la modalità con cui operativamente si può essere certi che l’occupante lo sia a pieno titolo: l’Ente ha predisposto controlli incrociati con l’Agenzia delle entrate, l’Ufficio catastale e la Guardia di Finanza? Attua le procedure previste per la messa in mora degli inadempienti? Verifica la reale situazione di indigenza?.

Si è, infine, sollecitata analoga richiesta di cui il Comune si faccia latore presso l’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) per gli immobili di competenza dello stesso.

Se da un lato preme sapere lo stato della controparte, gli affittuari, dall’altro è stato chiesto, con apposita interrogazione, se il Comune rispetta gli impegni come proprietario, e cioè lo stato di manutenzione degli immobili. In particolare, gli abitanti di via Nuzzolo sono stati lasciati al loro destino dopo i danni gravi causati dall’alluvione del 15 ottobre 2015. Stessa incuria è riscontrabile in via Matarazzo, dove gli abitanti sollecitano da anni il Comune a porre rimedio alle continue infiltrazioni di acqua piovana e agli allagamenti dovuti ai reflui fognari.

L’ultimo Consiglio dedicato al cosiddetto “question time” si è svolto il 25 gennaio (lasciando per altro inevasa una delle interrogazioni). Il prossimo è calendarizzato per il 23 marzo”. A questo proposito il Movimento 5 stella chiede: “è logico lasciar accumulare interrogazioni e interpellanze a doppia cifra (solo il M5S ne ha presentate 5 da allora)?;

Il “Regolamento” (art. 72 - Risposta alle interrogazioni ed interpellanze), che per altro non parla di “question time” (termine e prassi evidentemente entrati nell’uso senza un adeguamento del Regolamento stesso) recita: «Il Presidente del Consiglio, sentita la conferenza dei capigruppo, fissa il calendario mensile delle sedute consiliari per la risposta alle interrogazioni ed interpellanze». Ci è parso di capire – senza però trovarne ad ora riscontro negli atti – che tale modalità di gestione delle interrogazioni/interpellanze, che prevede – lo sottolineiamo - una calendarizzazione mensile, è stata abbandonata perché poco partecipata dai Consiglieri non coinvolti direttamente. Riteniamo che sia necessario trovare una formula capace di coniugare da una parte la partecipazione di tutti dall’altra la celerità delle risposte sulle questioni sollevate. E di questo chiediamo che si faccia carico con una proposta da condividere il Presidente del Consiglio, Luigi De Minico. A nostro avviso si potrebbe ipotizzare che, raggiunto il numero di interrogazioni/interpellanze che è realistico affrontare in Consiglio comunale (non più di 10), parta la convocazione”.